“Quello che si è consumato giovedì nella nostra regione sul fronte del trasporto pubblico locale, con la scelta preventiva dei sindacati con cui confrontarsi da parte dell'assessore, sulla base delle sue convenienze politiche, è una frattura democratica pesante ed inedita nel panorama nazionale". Lo afferma Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dlel’Umbria, in riferimento al tavolo separato convocato dall’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche. 
“L’assessore deve smetterla di mentire ai cittadini umbri - continua Sgalla - deve smetterla di parlare di risparmi quando decide di tagliare risorse, deve smetterla di spacciare per obbligata una scelta, quella dello spacchettamento in 4 lotti, che è politica, che non viene fatta in altre gare in Italia, anche molto più grandi, e che, celandosi dietro a automatismi e algoritmi, in realtà ci porta appunto ad un ribasso da 13 milioni di euro. Un taglio che l’assessore chiama ‘risparmio’, senza spiegarci però, numeri alla mano, da dove questo arriverà: dall’abbattimento di quali costi? Quelli fissi, come il personale? Oppure quelli variabili? Perché 13 milioni su poco più di 60 non sono briciole”. 
“Fatto sta che la Regione Umbria decide di disinvestire sul trasporto pubblico - insiste Sgalla - Certo, il mondo va in un’altra direzione, ma all’assessore questo non interessa. Basta però con le prese in giro: quando si tolgono soldi a un servizio pubblico non si può avere la faccia di venderlo come un miglioramento. La Cgil ha un’idea diversa, sulle modalità siamo pronti, come sempre, a confrontarci. Ma quando il confronto ci viene negato non resta che la mobilitazione”.
 

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