"Nel Tpl umbro ci sono lavoratori di serie A, che oltre al Ccnl hanno integrazioni salariali, frutto di concertazione sindacale, e lavoratori di serie B. Questi ultimi sono tutti quelli che prestano servizio in alcune aziende private che hanno in sub concessione pezzi di servizio in Umbria”. Inizia così la nota della Filt Cgil dell’Umbria, che denuncia come in alcune di queste aziende "venga meno il rispetto dell'art. 36 comma 5 lettera "a" del contratto nazionale di lavoro. "Questo articolo - spiega il sindacato - prevede un compenso pari al 50% della maggiorazione del costo del biglietto per l’autista che lo vende a bordo dell’autobus". Una mancanza che è stata più volte segnalata alle aziende inadempienti ed è stata oggetto di riunioni, nelle quali però, rimarca la Filt Cgil, è stato riproposto il "solito rimpallo di responsabilità".
"In effetti - continua il sindacato - negli accordi tra le aziende che gestiscono il Tpl umbro dal 2006, non era previsto il capitolo riguardante la bigliettazione, in quanto quegli accordi erano antecedenti all'articolo in oggetto, introdotto per la prima volta nel rinnovo del Ccnl del 2015. Per questo le aziende in esame rimpallano la responsabilità della questione a Busitalia. Fatto sta - rimarca ancora la Filt Cgil - che il contratto parla chiaro e la quota parte prevista per gli autisti deve essere riconosciuta dall'azienda per la quale lavorano".
Quella che si sta determinando a causa di questo ping-pong di responsabilità è, secondo la Filt Cgil, una "diseguaglianza tra i lavoratori del comparto nella stessa Regione, oltre che una conclamata violazione del Ccnl”. Per questo, la Filt Cgil ha già inviato due solleciti di incontro sul tema alle aziende interessate, ma non ha avuto riscontro e per questo sta valutando, se la situazione non dovesse sbloccarsi, di procedere per vie formali alla denuncia alle autorità preposte.
"Questo è l'esempio di cosa potrà accadere se e quando la gara divisa in quattro lotti che l'assessore Melasecche sta continuando a strutturare, verrà concretizzata - conclude la Filt Cgil - perché a quel punto non ci saranno più lavoratori di serie A o B, ma dii serie A,B,C e D. La Filt Cgil farà tutto ciò che è in suo potere per scongiurare questo scenario futuro del Tpl umbro”.
 

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