(Agenzia DIRE) Roma, 8 apr. - ASSOPROVIDER, l'associazione degli operatori di prossimità, che ha partecipato alla stesura della legge che aiutava piccoli e medi provider internet a combattere il digital divide in zone bianche, ne denuncia la cancellazione. "La demolizione della legge umbra 31/2013- spiega una nota- penalizza decine di aziende di telecomunicazioni umbre e i cittadini". "È con estremo disappunto che apprendiamo della cancellazione, di fatto, della legge. Una legge che ancora oggi sarebbe risultata molto avanzata con poche modifiche e che avrebbe potuto fare la differenza nello sviluppo del digitale", denuncia Gian Battista Frontera, presidente Vicario di ASSOPROVIDER. "ASSOPROVIDER- continua la nota- si è battuta contro le modifiche della legge con rimostranze e suggerimenti durante le riunioni della consulta delle telecomunicazioni umbra, e successivamente con le richieste di audizione alla seconda commissione del Consiglio Regionale Umbro nel dicembre dello scorso anno. L'associazione, in particolare, ha criticato la cancellazione dell'esenzione dei provider dai canoni per l'attraversamento del demanio di proprietà regionale, per la posa di fibra ottica, Insieme alle altre modifiche della legge che, tra le altre cose, non consente più alla Regione Umbria di farsi parte diligente nell'armonizzazione di regolamenti e norme di sotto/sopra suolo per le infrastrutture di telecomunicazione, sia provinciali che comunale cancella la consulta di telecomunicazioni, un organo che consentiva un dialogo permanente con gli stakeholder". "La cosa che risulta- prosegue Frontera- è l'intento puramente politico, senza alcuna contezza tecnica, in quanto iniziata con inopportuna prima delibera regionale del maggio 2021, ben lontana dal recepimento nazionale del Codice delle Comunicazioni Europeo del dicembre 2021", conclude Frontera.

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