“Le informazioni contraddittorie, le affermazioni e le smentite che si rincorrono sul web fino ai comunicati fantasma, fanno parte di una strategia dei finlandesi di Outokumpu tesa a prendere tempo e prolungare all’infinito l’assunzione di decisioni che devono invece avere il dono della chiarezza anche per non scongiurare eventuali acquirenti nell’ipotesi di cessione degli impianti di Terni”. Così il consigliere regionale Alfredo De Sio (PdL) sulla vicenda della fusione Outokumpu-Inoxum.

 

“Con tutto il rispetto per i finnici – scrive in una nota l'esponente del centro destra - nella vita tutto è possibile, anche non riuscire a veder prevalere ragioni e diritti, ma che questi signori pensino di prenderci per i fondelli con giochini comunicativi che andrebbero bene per il mercato del baccalà, sul quale sono certamente più esperti di noi, francamente mi sembra troppo. Come purtroppo avevamo previsto – continua -,  passi avanti negli ultimi dieci giorni non ci sono stati. Anzi la riproposizione dello svincolo del tubificio da un eventuale vendita, adducendo il motivo della prescrizione europea, è purtroppo un segnale di grande malafede e poca credibilità .La Commissione europea, che tra l’altro si dovrà pronunciare il 16 novembre - ricorda De Sio - non è entrata e non entrerà nel merito della produzione di acciaio indicando caso mai 'quanto' e non 'che cosa' non risponda ai parametri dell’antitrust. Concetti, questi, noti a tutti per il principio di terzietà che sovraintende il compito della Commissione e che nei prossimi giorni avrò modo di approfondire con la delegazione industria e lavoro del mio partito che si recherà a Bruxelles per una serie di incontri e seminari dove, a margine degli stessi, si cercherà di focalizzare un'azione congiunta per tutelare le acciaierie di Terni.  Questo anche a seguito di quello che sarà il dibattito del 5 novembre sull’interrogazione, con proposta di risoluzione, che il Parlamento Europeo discuterà in merito alle questioni industriali con uno specifico riferimento a Terni e sottoscritta da 63  deputati italiani”.

 

Per De Sio, “il Governo nazionale deve continuare a tessere la tela diplomatica, ma anche prepararsi ad un eventuale scontro dove è necessario alzare il livello per ottenere rispetto . La vicenda Terni – commenta - rappresenta uno spartiacque importante per l’intera Europa a secondo di come verrà gestita. Infatti le dinamiche che finora l’hanno governata sono un gioco di specchi tra concorrenza, mercato e speculazione dove, sempre in modo più evidente, dietro le prime due si cela la terza. Capitolare di fronte a questo non è possibile. Distruggere l'eccellenza, la produttività  ed il futuro strategico del sito probabilmente più avanzato in Europa in materia di acciai speciali, a causa dell’insipienza dei finlandesi e dei capricci tedeschi non è accettabile per l’Italia e neppure per una Europa che voglia competere con il resto del mondo”.

 

“Tutta l’operazione – secondo De Sio - è talmente fasulla che già dalle prime avvisaglie avevo ipotizzato una sorta di azione legale che denunciasse gli aspetti oscuri di questa operazione.  La riflessione in corso a vari livelli  per un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia europea – conclude - è un ‘ipotesi tutt’altro che peregrina che va approfondita e preparata nei minimi dettagli”.

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