TORINO - "Se uno e' innocente, prima o poi la sua innocenza verra' riconosciuta". E' un passaggio dell'intervista all'amministratore delegato della Acciai Speciale Terni Marco Pucci a Panorama, in edicola domani, giorno ìin cui inizia il processo in Cassazione. Pucci, ingegnere di 55 anni condannato a 16 anni e mezzo di reclusione in primo grado, ridotti a sette anni in appello, continua a proclamarsi innocente.
 

All'epoca del rogo nello stabilimento torinese della Thyssenkrupp, costato la vita a sette persone nel dicembre 2007, Pucci era consigliere con delega al marketing e al settore commerciale. "Non ero mai stato in quello stabilimento - racconta al settimanale -. Andai a Torino per molti giorni e in ospedale conobbi i famigliari delle vittime: c'era collaborazione e solidarieta' vera".
 

Domani in occasione del processo in Cassazione, i parenti delle vittime del rogo hanno annunciato un presidio no stop a Roma e hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui dicono di sentirsi "poco tutelati".
 

"Io intendo aspettare il verdetto a casa - conclude Pucci a Panorama - con la mia famiglia. In ogni caso non scappero': un innocente non fugge".

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