TERNI– C’è stata posta nei primi giorni di maggio per il giudice Barbara di Giovannantonio, una missiva però fuori dal comune e nient’affatto tranquillizzante visto che all’interno del plico sigillato indirizzato al magistrato della sezione civile del tribunale ternano c’erano due proiettili inesplosi accompagnati da una lettera anonima intrisa di minacce e da alcuni ritagli di giornali, il tutto ora all’esame della Digos che indaga sulla sconcertante vicenda al fine di accertare se il gesto sia da attribuire ad un mitomane sostanzialmente innocuo o ad un personaggio realmente pericoloso.
 
Immediate le attestazioni di solidarietà da parte dei suoi collegi alla dottoressa Di Giovannantonio che, per ragioni prudenziali, dovrà nei prossimi giorni, almeno fino a che non sarà cessato l’allarme, svolgere le sue funzioni in un’aula diversa da quella solitamente occupata per il suo Ufficio a Palazzo di Giustizia.

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