TERNI - Ha ricevuto un finanziamento di circa un milione di dollari da un ente statunitense il primo studio randomizzato per la cura del diabete mellito di tipo 2 avviato, attraverso la chirurgia bariatrica mininvasiva, dal dipartimento di Chirurgia dell'apparato digerente e di gastroenterologia dell'ospedale di Terni. 

Si tratta - spiega l'azienda ospedaliera - di un'alternativa alle terapie mediche tradizionali che potrebbe rivoluzionare la cura della malattia. Allo studio no profit Esinodop trial, coordinato dal direttore del dipartimento Amilcare Parisi, partecipano anche la struttura di Diabetologia diretta dal dottor Giuseppe Fatati e la struttura di Diabetologia dell'ospedale Sandro Pertini di Roma diretta dal professor Sergio Leotta.

L'intervento chirurgico mininvasivo alla base dello studio e' una procedura gia' abitualmente utilizzata nell'ambito della chirurgia dell'obesita' (o bariatrica) che ha gia' dimostrato efficacia nel miglioramento del controllo della glicemia in pazienti obesi diabetici di tipo 2, e che sara' eseguita in pazienti obesi con un diabete di nuova diagnosi che non hanno ancora sviluppato complicanze del diabete a qualsiasi stadio e quindi in una fase molto precoce della malattia. 

"Questo rappresenta sicuramente un approccio innovativo e mai sperimentato per la cura del diabete - spiegano gli ideatori del progetto, i dottori Amilcare Parisi, Stefano Trastulli e Jacopo Desiderio - che ha la potenzialita' di modificare radicalmente l'algoritmo terapeutico di questa malattia, ipotizzando l'utilizzo della chirurgia bariatrica come terapia di prima linea per la cura del diabete mellito tipo 2".

La procedura mininvasiva - chiamata sleeve gastrectomy laparoscopica - richiede solo tre o quattro giorni di ricovero e oggi viene abitualmente eseguita dopo molti anni dalla diagnosi del diabete. L'ipotesi dei ricercatori, sostenuta anche da recenti evidenze scientifiche, e' che l'esecuzione precoce della chirurgia bariatrica in pazienti obesi possa curare efficacemente il diabete mellito tipo 2 e quantomeno causarne una remissione piu' duratura nel tempo, con il risultato di prevenire le sue complicanze.

 

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