PERUGIA - L'assessore regionale Fabio Paparelli, presente oggi al corteo indetto dalle forze sindacali della Tk-Ast di Terni, ha sottolineato che “le uniche sedi nella quali sviluppare un confronto serio, costruttivo e responsabile in merito alle decisioni assunte dall'azienda tedesca rimangono, come già ribadito dalla Presidente Marini, quelle del Governo nazionale e della Commissione europea, tanto più in questo semestre italiano di presidenza UE.

Ciò perché la prospettiva industriale delle Acciaierie di Terni ed il futuro occupazionale rappresentano una vicenda di rilevante interesse nazionale ed europeo, oltre che dell’Umbria e di Terni. Questo piano industriale, ha proseguito Paparelli, mortifica la storia e il futuro dell'intera siderurgia italiana e per questo non può essere accettato. Da Terni si sta alzando, ad una sola voce, la richiesta di rivedere nelle sedi opportune questa decisione scellerata fatta di tagli alla produzione e ai posti di lavoro e, in assenza di una strategia di sviluppo credibile, tutte le istituzioni locali e nazionali oltre che le forze sindacali continueranno a lavorare al fianco dei lavoratori perché venga riconosciuto il valore e il ruolo di primordine del sito ternano nel comparto europeo dell'acciaio”.

“Piena e convinta adesione” alla manifestazione che questa mattina si è svolta a Terni, indetta dalla Rsu e appoggiata da tutti i sindacati, è stata espressa dall’assessore regionale Stefano Vinti, all’indomani della presentazione del nuovo Piano industriale che la Thyssen Krupp ha elaborato per le acciaierie di Terni.

“Concordo pienamente con quanto già dichiarato dalla Presidente Marini e dai rappresentanti della Provincia e del Comune di Terni. Il Piano presentato è irricevibile ed indica la chiara volontà della Thyssen di distruggere il sito delle acciaierie ternane.  A questo punto, ha aggiunto l’assessore, il Governo nazionale (che ha già bocciato il Piano) dovrà chiaramente indicare se ritiene strategica per l’Italia la produzione dell’acciaio, così come avviene negli altri Paesi europei che vogliono avere un ruolo nel mercato industriale.  E se lo ritiene strategico, dovrà mettere in campo tutte le azioni, anche in Europa, per giungere ad una soluzione con Thyssen che dia slancio e sviluppo al settore ed al comparto ternano. Non credo , conclude Vinti, che si possa ripetere l’esperienza già vissuta dal comparto del magnetico a Terni. E tutto ciò anche prendendo in considerazione, se necessario, l’ipotesi di una nuova  nazionalizzazione delle acciaierie ternane, procedendo dunque al riacquisto degli stabilimenti e delle attività da parte dello Stato stesso”.

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