Terni - “Riesce difficile capire – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo -  come si possa accusare questa amministrazione di tenere, nelle vicende del personale del Comune di Terni, una posizione autoritaria nel momento in cui tutti i percorsi che si sono messi in atto, dalla proposta di revisione della macrostruttura a quella delle Po, alla attuazione reale dei piani di miglioramento proposti dal personale stesso sono stati ampiamente partecipati con le organizzazioni sindacali. Ed anche l’orientamento espresso dalla amministrazione sulla inopportunità della erogazione di una prima parte anticipata del premio di produttività risponde a una definita norma di legge ed alle indicazioni venute dall’Aran e serve ad evitare errori quali quello avvenuto nella passata legislatura nel comune di Roma. Infine per quanto riguarda l’assessore Falchetti Ballerani, sta portando avanti con competenza e dedizione le linee strategiche definite dal Sindaco e dalla Giunta ed ha la mia piena fiducia”.

“Quello che alcune sigle sindacali hanno cercato di fare nelle ultime ore - dichiara l'assessore al Personale Cristhia Falchetti Ballerani -  non corrisponde alla realtà e soprattutto non tiene conto del fatto che la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali lavora per dare un contributo reale alla crescita della città, nella consapevolezza che la crisi in atto va fronteggiata anche con il miglioramento dei servizi pubblici e in generale della pubblica amministrazione”.

“Oggi invece emerge con chiarezza – aggiunge l’assessore - che c’è un dibattitto articolato e variegato all’interno delle organizzazione sindacali e che sia tra i lavoratori  che nel sindacato c’è la consapevolezza che non si possono difendere piccole aree di privilegio, magari laddove c’è una concentrazione di iscritti di alcune sigle sindacali, ma che occorre mettere le risorse a disposizione di tutti quei dipendenti comunali che vogliono raggiungere gli obiettivi prefissati, attraverso un percorso meritocratico.  L’esatto contrario di chi si ostina a pretendere la produttività data a pioggia, addirittura come acconto di prestazione lavorative che devono essere valutate nel corso dell’intero anno e soprattutto erogate alla fine dell’anno. Su questo la giurisprudenza è univoca. Noi, insomma, vogliamo evitare quanto accaduto al comune di Roma dove la produttività erogata in maniera indiscriminata è stata oggetto di sanzione.  Tutto a tutti non premia i tanti dipendenti comunali che lavorano con dedizione, che danno un apporto significativo ai percorsi di efficientamento della macchina comunale. In questi mesi l’assessorato alle Risorse Umane, supportato dall’intera giunta e dal Sindaco, ha lavorato in questa direzione andando a ridisegnare il nuovo modello organizzativo, le nuove regole per l’assegnazione delle Po, ad erogare in maniera corretta gli incentivi contrattuali o ad impiegare in modo confacente al codice della strada le risorse provenienti dalle sanzioni e le multe stradali. Non credo sia un caso che alcuni osservatori esterni abbiano parlato di svolta, di reale volontà di questa amministrazione di valorizzare le professionalità esistenti, di migliorare l’azione amministrativa, di accrescere i servizi richiesti dalla città, ad iniziare da quelli incentrati sulla sicurezza urbana e stradale. Continuo ad essere pronta e disponibile al confronto, come sempre fatto in questi mesi in un dialogo continuo con tutte le organizzazioni sindacali e con tutti i dipendenti comunali che hanno voluto proporre, evidenziare problematiche, avanzare richieste. Le strumentalizzazioni messe in atto da chi non vuole introdurre elementi di novità, trovando in questo modo sintonia con le cristalizzazioni presenti, sono il tentativo di alimentare polemiche sterili che non servono ai dipendenti comunali che sono impegnati su un fronte difficile, complesso e che vivono  problematiche reali, come quella del  blocco dei salari. Mi auguro che ognuno di noi abbandoni piccole e grandi posizioni di rendita e che si impegni in un confronto costruttivo, come quello che continuo a chiedere su tutti gli atti di mia competenza, come ad esempio sui nuovi criteri di assegnazione delle Po, argomento sul quale finora ho visto alcuni rifiutare ogni confronto e altri invece avanzare proposte e chiedere cambiamenti”.

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