TERNI - Hanno passato una notte con alcune ragazze ternane, spendendo tutti i soldi a disposizione, e per questo motivo, secondo i carabinieri, la mattina seguente hanno deciso di entrare, armati, in una tabaccheria di via Prati, a Terni, per compiere una rapina: si tratta di due brindisini di 24 e 20 anni, ora in stato di fermo per tentativo di rapina aggravata in concorso, insolvenza fraudolenta e uso improprio di arma da fuoco. Mentre erano nel locale, i due hanno sparato due colpi di arma da fuoco, ma nessuno e' rimasto ferito.

L'episodio - e' stato riferito stamani in una conferenza stampa - risale a sabato scorso, alle 13, all'orario di chiusura del negozio. I due (inquisiti in passato per spaccio di droga e spendita di monete false e in citta' di passaggio) sono entrati nel locale con il volto coperto solo da un paio di occhiali, minacciando la proprietaria con un revolver calibro 6 (risultato rubato nel 1983 a Milano). La donna, vista l'arma, ha detto ai due di non credere che fosse vera e i malviventi hanno allora risposto esplodendo a terra un colpo. E' quindi uscito dal retro l'altro proprietario della tabaccheria e i due hanno deciso di fuggire, sparando un secondo colpo in aria.

Dopo aver perso la pistola in terra, a poca distanza dalla porta del negozio, sono scappati a bordo di una Fiat 500 nera, di proprieta' della mamma del piu' giovane. E' quindi scattato l'allarme e sono partite le ricerche. Circa un'ora e mezza dopo agli investigatori e' giunta la segnalazione di un'auto, uguale a quella usata dai malviventi e con i primi due numeri di targa identici, che, nell'aria di servizio Giove est, lungo l'A1, aveva fatto rifornimento di benzina senza pagare. L'auto e' stata quindi intercettata lungo l'autostrada e costretta dalle pattuglie dei carabinieri ad uscire al casello di Orvieto. In macchina e' stato anche trovato lo stesso pacchetto di gomme che i due hanno acquistato nella tabaccheria pochi minuti prima di tentare la rapina, nel corso di quello che i carabinieri considerano un sopralluogo nel locale.
 

Condividi