Le voci di un imminente taglio dei trasporti pubblici si fanno sempre più insistenti. A breve ci sarà a proposito anche un’assemblea sindacale, indetta dalla CGIL, per affrontare tale questione. La linea che verrà soppressa riguarda la “linea E” nel tratto che va dalla cosiddetta Pallotta a Ponticelli, in continuità con quello che sta già accadendo in questi giorni con il mini-metrò. Le ragioni di questo taglio, secondo le argomentazioni di “Umbria Mobilità”, si riconducono a questioni economiche (ottimizzazione dei costi) e ad una presunta necessità di potenziare il trasporto extra-urbano e di depotenziare quello urbano. A mio avviso il taglio del servizio riguarda la politica economica del comune di Perugia che prevede, nelle sue linee guida, una netta riduzione delle politiche sociali, considerate onerose ed insostenibili per il bilancio comunale. Le politiche di austerità, imposte dalla UE e adottate dal Governo Centrale, a questo portano: l’azzeramento dello stato sociale, anche a livello comunale, e, di conseguenza, l’aumento delle diseguaglianze in una società sempre più competitiva e meno solidale. Ma una notizia data dalla Corte dei Conti mi fa pensare: le tasse comunale sono aumentate del 40% negli ultimi tre anni e credo che Perugia non faccia eccezione, neanche con l’attuale nuova maggioranza. Si può tranquillamente affermare che i cittadini pagano più tasse e hanno meno servizi, ed a pagare di più questi tagli lineari, come al solito, sono le fasce sociali più deboli: pensionati, lavoratori, studenti, piccoli artigiani e commercianti. La “linea E” copre attualmente un bacino di utenza molto popoloso: Montebello, Colonnetta, Madonna del Piano, San Martino in Campo. Viene spesso utilizzata anche da molti cittadini dei comuni limitrofi come Deruta e Torgiano. Infatti gli autobus che la percorrono sono sempre affollati, tanto da valutare il tratto medesimo un tratto produttivo, se vogliamo parlare di costi e ricavi. Quindi anche da un punto di vista economico questa scelta non è giustificabile. Ma è la paventata soluzione, ovvero quella di istituire pullman extra-urbani per sostituire quelli urbani che fa più riflettere. La Pallotta attualmente è percorsa da più linee e aggiungerne un’altra sarebbe poco ragionevole. Così facendo si isola ancora di più il centro storico, già fortemente in difficoltà nonostante le varie e, talvolta, discutibili iniziative. Si continua in una politica di depauperazione del centro togliendogli del vissuto reale, quando, invece, avrebbe bisogno di gente che lo animino e lo rendano vivibile. Come si pensa altrimenti di eliminare le “zone d’ombra” che caratterizzano oggi il centro cittadino? In estrema sintesi, quindi, si riducono i servizi, si aumentano le tasse, si colpiscono come al solito le classi sociali meno abbienti, si isola ancora di più il centro storico. Un’operazione assurda che va assolutamente ripensata e rimossa.

Attilio Gambacorta

La sinistra per Perugia

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