Perugia - “Il suicidio del giovane detenuto nel carcere di Capanne di Perugia è solo l'ultimo episodio che, al pari delle morti bianche, riassume tragicamente il profondo deterioramento del sistema di tutela dei diritti della persona nel nostro Paese. Occorre che il Consiglio regionale dell’Umbria proceda alla nomina del Garante dei detenuti”. Così il capogruppo regionale del Prc-Fds, Damiano Stufara, che sottolinea come dalla storia del giovane detenuto suicidatosi nei giorni scorsi emerga “l'insostenibilità delle condizioni di reclusione in Italia, segnata da una scellerata sproporzione fra le ragioni della reclusione e gli effetti di una vera e propria tortura materiale e spirituale”.

Stufara, che dice di non condividere quanto richiesto dal Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) circa la sottrazione ai detenuti delle le bombolette di gas onde impedirne l'utilizzo a fini di aggressione o di autolesionismo, invita a “costruire quei percorsi di sostegno, recupero e di riabilitazione sociale e civile dei detenuti che non sono solo un preciso diritto di coloro che si trovano privati della propria libertà, ma anche e soprattutto la garanzia perché non vi siano più né aggressioni, né morti di carcere”.

Secondo l’esponente di Rifondazione comunista nelle carceri italiane “si consuma una strage silenziosa, che impone ad un intero Paese, e soprattutto a coloro che hanno il compito di governarlo, di riflettere su quale possa essere il significato della pena quando il primo a violare i diritti è proprio uno Stato, come quello italiano, che si presume essere democratico”. Stufara sottolinea quindi che il Gruppo consiliare Prc-Fds ritiene necessario che si proceda finalmente alla nomina, anche in Umbria, della figura del Garante dei detenuti: “Al fine di compensare le inique politiche di segregazione del disagio e della povertà operate dall'attuale governo. L'istituzione della figura del Garante – spiega Stufara - consentirebbe non solo alla Regione di monitorare costantemente le condizioni di reclusione, ma rappresenterebbe soprattutto una risorsa per tutte le persone private della libertà per promuovere i propri diritti, recuperando in questo modo anche un rapporto positivo con le istituzioni pubbliche. La nomina del Garante, già sollecitata nel giugno scorso e a tutt'oggi non ancora avvenuta, – conclude - rappresenta dunque un atto tanto elementare quanto necessario, se realmente si vuol tentare di evitare tragedie come quella dello scorso mercoledì sera a Capanne”.
 

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