Lo propone l’Associazione culturale Casa Rossa, con l’obiettivo di mobilitare la città intorno agli operai dello stabilimento di Santo Chiodo che difendono il loro posto di lavoro.

Non lasciare soli i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro, deve essere questo l’impegno da mettere in campo subito. Solidarietà dei fatti e non delle parole. Cogliere ogni occasione per manifestare in difesa del lavoro e rafforzare la mobilitazione. Costruire lo sciopero generale della città per la riapertura dello stabilimento.

I fatti degli ultimi due giorni parlano chiaro, bisogna costruire un fronte ampio che appoggi le rivendicazioni degli operai, che sono nell’immediato: 1) Pagamento degli stipendi dovuti; 2) Rotazione della Cassa Integrazione tra tutti i lavoratori; 3) Chiarezza sui tempi della ripresa del lavoro e sulle prospettive dell’Azienda.

La trattativa svoltasi lungo l’intera giornata di ieri (7 maggio) ha avuto come protagonisti gli operai dello stabilimento. Sono stati loro a controllare dal basso la trattativa condotta dai rappresentanti sindacali con la Direzione dello stabilimento, che hanno proposto varie ipotesi di accordo che i lavoratori hanno sistematicamente bocciato, perché nessuna di esse conteneva le garanzie richieste.

Il presidio permanente si è trasformato nella mattinata in blocco, quando il Direttore della Fabbrica Santoro è arrivato a bordo dalla sua auto e ha dovuto attendere un quarto d’ora prima che gli operai decidessero di farlo passare protetto da una abbondante presenza di Forze dell’Ordine.

Nella giornata di oggi (8 maggio) gli operai alla presenza del Presidente del Comitato Centrale della FIOM Giorgio Cremaschi, hanno apertamente contestato la linea sindacale tenuta negli ultimi mesi, perché dando credito alle promesse della Direzione sono stati giudicati corresponsabili dell’incancrenirsi della crisi dello stabilimento, non avendo dato quella risposta forte che sarebbe stata necessaria già questa estate, quando era evidente che la Direzione aveva già deciso di scaricare tutti i problemi, di cui è peraltro responsabile, sui lavoratori.

Come Associazione di Cultura Operaia, facciamo appello a chi è disposto a mettersi in gioco in questa battaglia per il lavoro.
Mettiamoci la faccia, costruiamo un Comitato Cittadino di appoggio ai lavoratori IMS, uno strumento per condurre la città accanto ai lavoratori della sua più grande fabbrica.

I lavoratori garantiti, le famiglie di Spoleto, gli studenti delle scuole e tutti coloro che saranno colpiti da questa crisi, devono prendere per mano la città e portarla in piazza fino alla ripresa del lavoro.

Associazione culturale Casa Rossa
 

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