MARSCIANO - A un anno e un mese dal sisma di Marsciano da Roma arrivano le prime buone notizie dopo un lungo periodo di interrogativi e fondi appena sufficienti per puntellare gli immobili a rischio crollo. Si è insediato il tavolo nazionale alla presenza dei vertici della protezione civile, dei tecnici del ministero,  la Regione Umbria con la Presidente Marini, la Provincia di Perugia con l’Assessore Bertini, i rappresentanti del Ministero dell’Economia e i Sindaci dei comuni toccati dal terremoto del 15 dicembre 2009.

Il Tavolo avrà il compito di dare un ordine temporale alla ricostruzione intercettando le risorse per gli oltre 400 sfollati di Marsciano. Intanto sono state prese le prime decisioni: un censimento reale dei danni, la priorità alla ricostruzione delle prime case. Da parte sua la Regione Umbria ha confermato la propria disponibilità ad anticipare le somme necessarie per l’accensione di un mutuo attraverso il quale far partire la ricostruzione pesante, previa autorizzazione di una norma finanziaria dello Stato. Lo stesso Ministero dell’Economia, condividendo tale impostazione, ha dato disponibilità a verificare l’ipotesi di un percorso che metta la Regione in condizione di attivare il mutuo.


“È chiaro – prosegue Alfio Todini – che, mentre vanno avanti i primi approfondimenti tecnici su quanto deciso, tutta la vicenda della ricostruzione deve continuare ad essere oggetto di una attività politico-istituzionale che mantenga alta l’attenzione sul problema e vigili sull’avanzamento del processo avviato. Da qui a poche settimane dobbiamo avere le prime risposte concrete per quanto riguarda la ricostruzione pesante. Risposte che dovranno servire a combattere anche gli inevitabili fatalismi e pessimismi che spesso circondano vicende di questo tipo. Essere messi nella condizione di programmare la ricostruzione pesante sarà infatti un prossimo passaggio fondamentale, considerato che i 6 milioni stanzianti nell’ultima Legge di Stabilità dal Governo, sono una cifra che, tolti i contributi di autonoma sistemazione, a malapena riesce a dare garanzie per il completamento della ricostruzione leggera, i cui primi cantieri partiranno nella prossima primavera”.
 

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