CAMPI BISENZIO (FIRENZE),  - Siparietto fra il premier Matteo Renzi e il segretario fiorentino della Fiom Daniele Calosi, che stamani aveva polemizzato perche' aveva fatto richiesta di intervenire dal palco della Leopolda ma, aveva spiegato, era stato però escluso dalla scaletta.

Nel pomeriggio, Renzi e Calosi si sono incontrati a Campi Bisenzio (Firenze), dove il premier era andato per i 150 anni delle Officine Galileo.
Renzi lo ha abbracciato e poi, rivolgendosi ai fotografi, ha scherzato: "Fate una foto adesso, cosi' gli rovinate la carriera".

"Volevo spiegare le ragioni di chi ieri era in piazza a Roma ma non mi e' stato consentito perche' non ho mandato il mio
intervento all'organizzazione", ha però denunciato il segretario fiorentino della Fiom si. L'organizzazione  si è giustificata affermando
che tutti, esclusi i ministri, hanno dovuto inviare l'intervento scritto per parlare dal palco. Calosi aveva annunciato da giorni di voler parlare alla Leopolda.

"Ho mandato richiesta di intervento il 22 ottobre - dice - e mi e' stato chiesto l'intervento scritto che io non ho dato. Forse in Corea del nord si richiedono gli interventi preventivamente. Poi se e' il modo di operare alla Leopolda ne prendo atto, ma mi dispiace perche' mi sarebbe piaciuto spiegare democraticamente le ragioni di una piazza importante come quella nostra di ieri a Roma".

L'organizzazione rinadisce però che Calosi e' stato escluso perche' "e' prassi che tutti mandino preventivamente l'intervento scritto".

"Oggi Renzi e i ministri - osservano dallo staff - hanno incontrato i delegati Fiom ed i lavoratori dell'Ast di Terni. Ma Calosi non c'era, preferendo alimentare polemiche". Già, ma Calosi non poteva esserci perché la delegazione era composta esclusivamente da operai ternani e per di più si trattava di un incontro riservatissimo e non certo aperto a chiunque. E comunque i partecipanti all'incontro alla Leopolda non avrebbero ascoltato quello che lui aveva da dire loro e non solo al premier e a qualche suo ministro.

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