di Gino Goti

PERUGIA - A metà di via San Girolamo, tra Perugia e Ponte San Giovanni, c'è un segnale stradale di allagamento come se la via corresse parallela a un corso d'acqua e ci fosse pericolo di straripamento. L'acqua, sul tratto di strada per circa duecento metri quasi pianeggiante, infatti scorre liberamente da destra a sinistra e da sinistra a destra. Acqua piovana che gli oliveti laterali non riescono ad assorbire e che scende liberamente sulla strada dove trova banchine colme di erbacce e di terriccio invece della regolamentare cunetta  o fosso di guardia che dovrebbe raccogliere l'acqua piovana e farla defluire a  valle. Incuria bella e buona e gravissima, perché l'acqua, oltre a creare pericolo per la circolazione dei veicoli determina un'azione erosiva (gutta cavat lapidem dicevano i latini) fino al deterioramento del manto bituminoso e all'abbattimento delle caratteristiche portanti della sede stradale.

Gli Etruschi, che forse tracciarono questa strada e che erano maestri anche in questa materia, superati solo dai Romani, prevedevano, in fase di costruzione, dei canali di scolo sulle banchine laterali (verificare visitando gli scavi della città etrusca sotto la cattedrale di San Lorenzo a Perugia). Più recentemente gli “stradini” (che tanto ci mancano) con pala e zappa curavano in estate i bordi delle strade e l'acqua, quando arrivava, scorreva sulle cunette e i fossi di guardia ai lati della massicciata. Oggi sarebbe ancora più facile operare con piccoli escavatori meccanici, chiamati guarda caso “scavafossi”, di cui esiste una fabbrica proprio nei dintorni di Perugia. Un lavoro preventivo da fare preferibilmente in altre stagioni, senza attendere i prevedibili smottamenti e allagamenti delle prime piogge. I testi di ingegneria stradale ricordano che uno dei 6 ruoli che devono svolgere le banchine, le cunette e i fossi di guardia , è quello “dell'allontanamento delle  acque piovane o derivate dalla pioggia dalla sede stradale”.

Gli stessi testi ricordano che: “per il deflusso delle acque piovane, negli arginelli ai lati delle strade devono essere realizzati, ogni 15/20 metri, degli sbocchi o bocchette che, se la piattaforma è in trincea e la pendenza della scarpata è maggiore di 1/3 (1 di base su 3 di altezza) devono essere incanalati lungo le scarpate o i fossi laterali, con apposite canaline”... fatte e mantenute, aggiungiamo noi, sempre dai solerti ed esperti stradini e ormai dimenticate o, cosa più grave, trascurate.

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