PERUGIA – Un incontro di idee per un partito nuovo, aperto, libero che sappia recuperare il rapporto con le persone e i luoghi di vita, che respiri nel confronto e nel pluralismo delle idee. Con questo spirito Walter Verini, candidato alla segreteria regionale del Pd Umbria, ha lanciato un appello ad Andrea Pensi e Simona Meloni e con questo spirito il ticket che aveva annunciato la corsa alla guida dei dem ha raccolto la sfida di un progetto condiviso.

“Non mi sento alternativo a loro – ha detto Verini in conferenza stampa - che sono portatori di un’idea di partito aperto, plurale, libero, che condivido”. E “non porto dentro questo percorso ambizioni personali, voglio piuttosto fare l’allenatore di una squadra. Non ho niente da promettere, se non di rimboccarci tutti le maniche per aprirci e ristabilire una connessione fatta di ascolto, confronto, risposte, con le persone, con le associazioni, con chi lavora e fa impresa, con chi si occupa di ambiente, con le giovani generazioni. Non c'è un incontro per spartirsi chissà cosa, Rigenerazione Democratica ha elaborato linee programmatiche che sottoscrivo in pieno e che annunciamo saranno l'ossatura di un programma che vogliamo scrivere insieme, costruendolo in una viaggio nei circoli e tra le persone, che sia solido e che abbia radici profonde. La strada è in salita per tutti e noi crediamo di poter indicare a simpatizzanti, iscritti e ai cittadini che si riconoscono nel Pd un percorso e una prospettiva nuove e un nuovo protagonismo”.

Il tema del rinnovamento cammina sui contenuti. “Non c'è una questione anagrafica – assicura Verini – è evidente che chi è più giovane ha più fiato per pedalare, ma ritengo che essere meno giovani non è né un merito né una colpa, come non lo è essere più giovani; credo, però fermamente che il primo obiettivo di un dirigente di partito debba essere quello di creare le condizioni per la propria successione e per costruire un cambiamento in meglio, aprire a forze più capaci, più brave. Dico sempre che il mio futuro politico è alle mie spalle. Nella mia esperienza di iscritto ho ascoltato spesso le parole di grandi dirigenti politici come Gambuli, Rossi, Vincigrossi, Conti e di quanti hanno contribuito a costruire la storia di questa regione. Ecco perché chiedo ai giovani di portare rispetto per le esperienze e a noi di non essere un tappo. Serve – inoltre - un'iniezione di libertà nel dibattito politico, non abbiamo bisogno di 'yes men' ma di un partito che respiri”. In questo senso, tra i miei sostenitori ci sono persone che hanno fatto e faranno scelte diverse rispetto al congresso nazionale, ma la bellezza della politica è proprio questo: è il pluralismo delle idee, non l’ingessatura delle posizioni precostituite. La bellezza della politica è che da punti di vista diversi si può decidere di camminare insieme”.

 “Ieri sera, dunque, – racconta Verini – ho ricevuto una bella notizia: la decisione di Andrea, di Simona e della rete che hanno costruito non di ritirarsi, ma di fare un passo in avanti e di far confluire le nostre idee in un solo unico progetto di prospettiva per cercare insieme di fare una battaglia serena, in positivo. Non siamo contro nessuno, ma per un’idea di partito e per contribuire ad accelerare la realizzazione di un’idea di Umbria”.

E allora: “Fonderemo i nostri programmi, costituiremo un comitato di coordinamento della campagna congressuale che vorrei fosse guidato da Simona Meloni. E se vincessi sarei onorato di avere Andrea vice segretario”. A chi gli chiede cosa dirà per convincere gli elettori Verini risponde: “Se non vogliamo essere presi a calci dal sedere da Lega e Cinquestelle dobbiamo essere noi a cambiare. La migliore sinistra non è quella che ha avuto paura ma quella che ha avuto coraggio e se si parla ancora di Berlinguer è perché lui ha avuto coraggio. La sinistra è cambiamento è uguaglianza è libertà. Ero in sala parto quando è nato il Pd e vorrei dare una mano a riprendere quell’ispirazione”. 

“In questo congresso siamo in campo – ha aggiunto Pensi - e vorremmo essere in campo dopo il 16 dicembre. Il nostro percorso nasce da una riflessione sulla necessità di capire le ragioni di una sconfitta dolorosa recuperando l'umiltà e l'intelligenza necessarie. Non possiamo fare finta che non sia successo nulla. Riconoscendo la ricchezza e il valore di tutte le proposte in campo, dobbiamo batterci per costruire un partito aperto, ascoltando e mettendo in moto orecchie e cervello per capire e trovare le risposte che servono. Viviamo questo congresso come una battaglia ideale per affermare la libertà e per ricucire una connessione con chi non ci ha confermato il suo sostegno.

Ci mettiamo sintesi e generosità in una prospettiva di rinnovamento, per cambiare noi stessi e l’Umbria”.

“Lo spessore e la profondità dell’appello di Walter – spiega Pensi – ha dato atto di queste spinte e abbiamo costruito, insieme alle persone che ci hanno sostenuto, un percorso politico di grande condivisione che ci ha portati a metterci a disposizione nella convinzione che sarebbe stato inutile dividerci su una prospettiva di cambiamento così importante. Abbiamo spesso parlato di radicalità, che non significa essere rivoluzionari ma fare in modo di avere capacità e lucidità e accorgersi che ci sono problemi che troppe volte ricadono sulle spalle degli ultimi. Serve una fase nuova, movimentista, che ci consenta di recuperare una mobilitazione forte sui nostri temi, sull'equità, sull'Europa, sui diritti. Accogliamo, dunque, la proposta di Walter per cercare di dare un contributo più alto alla causa comune”.

“Insieme ad Andrea – ha sottolineato Meloni - abbiamo fatto un bel pezzetto di strada mettendo insieme tante voci di persone che si erano allontanate dal progetto del Partito Democratico. L'obiettivo è mettere in campo un progetto serio, che nasca dal confronto, come stiamo facendo sul programma, e che possa essere competitivo per i prossimi appuntamenti elettorali e per costruire una nuova prospettiva. Ci siamo sentiti fortemente complementari alla proposta di Walter e dalla nostra rete è arrivato un appello all’unità che abbiamo voluto ascoltare. Oggi non facciamo un passo indietro ma mettiamo in campo una nuova opportunità, in cui prevale la progettualità delle idee”.

Presente, alla conferenza stampa, il sindaco di Narni e presidente dell'Anci Francesco De Rebotti, a cui i tre hanno rivolto parole di stima e ringraziamento. “De Rebotti è stato quello che più di tutti in questi anni ha creduto nell’autonomia – ha detto Verini – che non è mai stato coinvolto negli scontri sanguinosi di questo partito, che ha dimostrato autorevolezza e che ha creduto nella possibilità di far confluire i nostri percorsi, tanto che abbiamo anche pensato che la sua figura potesse rappresentare la sintesi.

“Sono molto soddisfatto – ha detto De Rebotti – per aver contribuito a mettere insieme due persone che stimo e a cui sono fortemente legato anche dal punto di vista personale: Walter, a cui riconosco qualità politiche importanti e uno stile nel dire le cose che si distingue dall'aggressività avvilente che circola in questo periodo; Andrea, collega sindaco, a cui riconosco serietà e capacità politica fuori dal normale. Credo ci sia bisogno anche che chi ha fatto politica negli ultimi tempi abbia la possibilità di un riscatto, soprattutto perchè vittima di un contesto politico che ci ha portato a sconfitte dolorisissime”.

“Innovazione e cambiamento – ha aggiunto De Rebotti - sono termini che vanno utilizzati con moderazione e a volte cambiamento può essere anche ritorno alle origini se si pensa ad esempio alla capacità di saldare un rapporto con la comunità che dobbiamo ricostruire su basi nuove. Quello che mi convince di più di questo percorso è la sua non collocazione correntizia, clamorosa e inaspettata. Sono contento che prima di tutto siano stati messi i contenuti e vivo questo congresso con molta serenità. Credo che il Pd possa recuperare una guida autorevole e innovativa e che potrà mettersi di fronte alla società diminuendo la spocchia e rimanendo a disposizione. Il Pd di Perugia e il suo percorso per le amministrative possono rappresentare un modello”.

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