Il processo sulla sanità umbra, ed in particolare sulla gestione delle assunzione nella ex Asl 3 di Foligno, è giunta al punto fermo delle richieste dei pubblici ministeri Massimo Casucci e Mario Formisano.

La pubblica accusa ha chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi con la sospensione condizionale della pena per l’ex presidente della Regione dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti; per l'ex assessore Maurizio Rosi è stato chiesto un anno e otto mesi. Chiesto condanne ad un anno e quattro mesi per Paolo Di Loreto, un anno e due mesi per Rellini e Comparozzi, tredici mesi per Sandra Santoni e Gigliola Rosignoli, dieci mesi per Biti e Conti, e nove mesi per Ciurnella.

Le accuse mosse ai dieci imputati sono di falsità ideologica e abuso d'ufficio.

Partendo dai posti di lavoro promessi nelle telefonate intercettate e andando a scavare nei documenti di Asl 3, Comune di Foligno, negli archivi di alcune aziende partecipate - come Vus e Webred - gli inquirenti erano arrivati a due delibere della giunta regionale. Delibere ritenute "sospette" perché, sostiene l'accusa, completate con modalità anomale. Sarebbero, infatti, rimaste a lungo "aperte" nonostante la loro sottoscrizione, presenterebbero cancellature e aggiunte a penna che portano gli investigatori a supporre che le modifiche siano il frutto di accordi e aggiustamenti non completamente trasparenti.

 

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