Eliminazione degli enti di secondo livello inutili; accorpamento di Regioni e Comuni, salvaguardare l’elettività della Provincia. Queste le richieste e proposte dell’assessore provinciale di Perugia all’Edilizia Scolastica Piero Mignini, intervenuto nei giorni scorsi in Commissione consiliare permanente Statuto e Regolamenti della Provincia di Perugia. All’ordine del giorno il tema di grande attualità: le riforme istituzionali alla luce delle nuove misure sul futuro delle Province.

L’assessore si è detto molto “soddisfatto” per la scelta che è stata fatta a livello governativo di far decidere l’assetto territoriale alle Regioni. “Ci sono le condizioni per fare un buon lavoro – ha detto Mignini – questa può essere un’occasione per rivedere tutto il sistema delle riforme degli enti locali. Non sarà cosa facile – ha aggiunto – poiché i parametri sono già definiti a livello centrale”. Mignini ha poi ribadito che la questione di Terni appartiene all’intero territorio umbro ed è “sbagliato tenere fuori dal dibattito Perugia”. Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri che si sono detti concordi con le linee tracciate dall’assessore.

Piero Sorcini (Pdl) però vuole sapere “qual è la strategia politico organizzativa da qui ai prossimi giorni portata avanti dalla Provincia nella persona del suo presidente con la Regione”. Per Enrico Bastioli (Socialisti riformisti) “la partita dell’assetto territoriale ritorna nelle nostre mani ed allora il rapporto tra le istituzioni diventa determinante e bisogna fare in modo che il quadro regionale si possa riaffermare in modo decisivo”. Bruno Biagiotti (Pdl) individua in due gli elementi centrali della discussione: la sopravvivenza delle Province e il riequilibrio. “E’ iniziata la seconda fase operativa – ha detto – e si deve giocare all’attacco. Visto che la Provincia rimane non può essere declassata ad ente di secondo livello, ma semmai sono da eliminare tutti gli enti inutili”.

Su questo ultimo punto si è detto d’accordo anche Franco Granocchia (Idv) che ha aggiunto come questo significhi azzeramento di costi per consigli di amministrazione, e tutto ciò che ne consegue”. Della mancanza di un piano organico della riforma istituzionale ha parlato Maurizio Manini (Pd). “Tutto si può fare ma bisogna tenere in considerazione il cambiamento di cultura”. Il consigliere ha, poi, espresso perplessità sul Cal (Consigli delle autonomie locali). Per Laura Zampa (Pd) “importante è il dialogo tra le istituzioni per creare un percorso realmente sostenibile. Se la riorganizzazione è doverosa, deve avere le caratteristiche di efficacia, efficienza e mantenimento dei servizi per i cittadini”.

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