“Le Aree contigue delle Aree naturali protette regionali possono essere ridefinite o soppresse con deliberazione della Giunta regionale previa intesa con il soggetto gestore (Ente parco) e gli Enti locali interessati. La Regione provvede ad adeguare la cartografia, i piani di programmi, in modo conforme alla ridefinizione o soppressione delle suddette aree”. In sostanza è quanto prevede la proposta di legge 'Ridefinizione delle aree contigue alle aree naturali protette (ulteriori modificazioni alle legge regionale n. 9/1995)', discussa stamani in Seconda Commissione, che ricompone, in un unico testo, tre diverse ipotesi di ridefinizione delle aree, presentate da Andrea Smacchi (PD), Massimo Buconi (Socialisti e Riformisti) e Andrea Lignani Marchesani (PdL). I tre consiglieri regionali, su indicazione della stessa Commissione, hanno sintetizzato in un unico testo le loro proposte legislative sul quale, tuttavia, è stato deciso di dar luogo ad alcune audizioni con i sindaci ed i vari soggetti interessati.

Nell'illustrazione dell'atto, Smacchi ha evidenziato che, con questa legge, “da un lato si vuole disciplinare il percorso di revisione di situazioni decise, con legge regionale, molti anni fa, dall'altro si individua anche una specifica area contigua (Monte Cucco) per la quale può essere avviato il percorso di revisione, stante la posizione assunta dagli enti locali interessati”.

Questa proposta di legge unificata, così come presentata, se approvata, prevede che il procedimento di revisione delle situazioni ad oggi esistenti, avverrebbe comunque nel rispetto della disciplina normativa dettata dalla legge n. 394/1991 e dopo la necessaria intesa con il soggetto gestore dell'area naturale e con gli stessi enti locali interessati.
Nella relazione contenuta nell'atto, i consiglieri proponenti ricordano che, attraverso la legge regionale n. 9/1995, sono state istituite le aree contigue delle aree naturali protette 'Parco del Monte Cucco' e 'Parco fluviale del Tevere', per assicurare la conservazione dei valori propri delle aree protette medesime. Questa proposta di legge unificata, sostanzialmente, consentirebbe alla Giunta regionale di avviare il procedimento per la soppressione dell'Area contigua 'Parco del Monte Cucco entro sessanta giorni decorrenti dalla nomina del presidente della costituenda Unione speciale di comuni nel cui territorio sarà compresa l'area contigua medesima.

Prima della decisione, da parte della Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, di dar luogo ad alcune audizioni con i soggetti interessati, Paolo Brutti (Idv) ha espresso un parere negativo perché, con questa proposta – ha detto -, “verrebbero tolte competenze di scelta al Consiglio e attribuite alla Giunta regionale. L'istituzione di un area contigua – ha spiegato – viene fatta attraverso una legge e quindi con atto di natura consiliare”.
Massimo Mantovani (PdL) si è detto invece “d'accordo perché dopo 17 anni è giusto riconsiderare la situazione. Le aree contigue devono coniugarsi con le attività umane e con un certo tipo di sviluppo”.
Orfeo Goracci (Comunista umbro) ha espresso invece una posizione di “condivisione e cautela. L'individuazione dei Parchi – ha detto – si è rivelata poco proficua e quello del Monte Cucco ha creato più disagi che risposte. Tuttavia non vanno stravolte le scelte lungimiranti fatte in passato. È necessaria una nuova politica di sviluppo per i Parchi e in modo particolare per quello del Monte Cucco”.

Tra gli altri punti all'ordine del giorno, la Commissione ha espresso parere favorevole (6 sì e 1 astenuto) facendo proprie alcune osservazioni sul testo evidenziate dalla Sezione analisi tecnico–normativa e affari giuridici di Palazzo Cesaroni, sulla proposta di regolamento (Giunta regionale) concernente 'Criteri e modalità per la costituzione e l'aggiornamento dell'elenco regionale delle località turistiche o città d'arte”.

La Commissione ha rinviato, invece, il proprio parere sulla “Relazione per l'anno 2010 in adempimento alla clausola valutativa relativa alle norme in materia di sviluppo, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale, chiedendo maggiori approfondimenti e delucidazioni da parte della Giunta regionale in merito alle risorse previste ed impegnate nei vari bandi.

L'organismo di Palazzo Cesaroni ha poi rinviato alla Giunta regionale, invitandola a provvedere in merito ad una petizione popolare del Comitato 'Proteggiamo il territorio di Panicale' sulla “Contrarietà al progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas in località Casalini e a progetti similari comportanti uguale impatto sul territorio comunale”.

In ultimo, la Seconda Commissione ha deciso di rinviare all'Esecutivo di Palazzo Donini, per la presa in esame, una petizione popolare del Comitato 'Non bruciateci il futuro – ridurre, riusare, riciclare, recuperare – verso rifiuti zero' sulla “Contrarietà al progettato ritorno all'inceneritore dei rifiuti nella conca ternana ed al raddoppio dell'estensione della discarica Le Crete di Orvieto – Modificazioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti e del Piano d'ambito dell'A.t.i. n. 4, ai fini di una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti urbani”.

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