Si è svolto oggi a Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell'Umbria, l'incontro partecipativo indetto dalla Prima commissione sul disegno di legge della Giunta “Norme  di  organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti – Soppressione degli Ambiti territoriali integrati”.

L'incontro ha fatto registrare gli interventi di rappresentanti di: Coordinamento rifiuti zero,  Acu e altre associazioni di utenti, Ati n.3, Comitato inceneritori zero, Comitato acqua pubblica, Confcommercio e Cgil. Oltre ai sindaci di Magione e Bastia. Dagli amministratori pubblici è emersa la condivisione delle scelte operate dalla Giunta regionale mentre i rappresentanti delle associazioni hanno criticato le scelte di base contenute nel testo.

 

GLI INTERVENTI

CRISTINA ROSETTI (coordinamento rifiuti zero): “Dietro il disegno di legge sembrano esserci decisioni già prese e interessi diversi da quelli indicati dalla norma. Interessi privati e gestione privatizzata dei servizi non mirano certamente a servizi efficienti e a costi sostenibili. Difficile capire come mai possano esserci state gestioni tanto diverse con risultati tanto diversi. Sarebbe interessante sapere, prima di votare questa legge, le proiezioni e i piani di fattibilità di questo progetto.  Verrà valorizzato il comportamento virtuoso dei cittadini e dei Comuni? Il sistema delle autorità di ambito dell'Umbria ha dimostrato limiti evidenti, come l'Ati 4, per cui possiamo parlare di fallimento. Sui rifiuti va valutata la raccolta differenziata e i costi del servizio. I dati ci dicono che la media della raccolta indifferenziata regionale era al 38 per cento mentre il Piano regionale prevedeva la media del 65 per cento come obiettivo minimo. Nel frattempo le tariffe sono aumentate portandoci a livelli massimi in Italia. In questi anni non ci sono state azioni per incentivare azioni virtuose dell'utenza. Le autorità d'Ambito non hanno svolto le proprie funzioni di controllo e sanzioni verso i Comuni. Quando si pensa ad una nuova organizzare di un servizio bisogna prima chiedersi quali sono i risultati conseguiti in passato. Ad oggi non sappiamo se ci sono stati errori e chi li abbia commessi. Il tutto mentre i cittadini pagano il prezzo in termini di tariffe. Necessario prevedere premialità per i sindaci virtuosi, anche per portare all'abbattimento delle tariffe. La nuova legge prevede troppo potere all'Auri (Autorità umbra per rifiuti e idrico), che potrà scegliere il soggetto unico di gestione, forse privato. Il recente referendum si è espresso per gestioni dei servizi che non contemplino profitti. In questo tipo di servizio non è possibile prevedere un profitto. Siamo contrari, perché non serve, alla soluzione della termovalorizzazione. Ma se questo deve proprio avvenire deve esserci separazione tra il soggetto che gestisce il termovalorizzazione e chi gestisce la raccolta differenziata, che altrimenti risulterebbe penalizzata. A proposito della Consulta per il servizio idrico e il servizio di gestione dei rifiuti, il disegno di legge prevede la sua costituzione presso l'Auri. Ma questo viola una disposizione di legge nazionale del 2008 che non è mai stata applicata in Umbria. In sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti a prevedere l'emanazione di una carta della qualità dei servizi, da rendere pubblica, che deve contenere le modalità per proporre reclami, chiedere indennizzi e coinvolgere le associazioni dei consumatori. Deve essere poi valutata la adeguatezza del servizio reso ai cittadini. La consulta è un sistema che esclude gli utenti, mentre la legge prevede la possibilità per il singolo cittadino di porre in essere azioni di tutela. Bisogna aprire la gestione dei servizi alle osservazioni dei cittadini”.

 

ALESSIO FORTUNA (Acu e altre associazioni utenti): “Mancano riferimenti alla partecipazione delle associazioni dei cittadini mentre ci sono norme nazionali precise che trovano anche corrispondenza nello Statuto della Regione Umbria. La legge invece prevede la sola consulta, inadeguata alle disposizioni di legge. Dovrebbero invece essere previsti obblighi precisi per il monitoraggio del rispetto del contratto di servizio, della qualità dei servizi, della carta dei servizi. L'atto della Giunta deve essere dunque emendato inserendo riferimenti alla legge nazionale e alle associazioni degli utenti quali referenti diretti”.

 

FAUSTO GALILEO (Ati 3): “Condivisione per la proposta della Giunta. La norma nazionale prevede la riorganizzazione delle funzioni pubbliche. Il discorso degli utenti è giusto ma non è necessario che vengano riprese nella legge regionale le disposizioni nazionali. Non capisco come si possa dire di togliere l'articolo 10 (sulla consulta) per tutelare gli utenti, si tratta invece di un articolo integrativo che va nella direzione della partecipazione. Le tariffe idriche dipendono dall'Autorità nazionale, che prevede la copertura di tutti i costi  ammissibili. Noi non abbiamo possibilità di scelta. Sui rifiuti, la Tares impone una maggiorazione delle tariffe che a livello locale non possono essere disattese. Gli Ati hanno gli stessi dipendenti che avevano quando sono stati istituiti (circa 15 in tutta l'Umbria) nonostante le tante e complesse problematiche. I gestori devono fare grandi sforzi perché c'è molto da efficientare”.

 

FEDERICO FIORUCCI (Confcommercio): “Il testo viene sostanzialmente apprezzato nell'ottica più complessiva della riforma endoregionale. vedremo poi se verranno fatti passi in avanti con gli atti amministravi e i regolamenti. Veniamo da una stagione di parcellizzazione eccessiva, gestionale e tariffaria, che non ha giovato alle imprese. Acqua e rifiuti rappresentano fattori di produzione per le aziende umbre. Il passaggio alla Tares sarà doloroso anche per le imprese. Il terziario, come soggetto produttore di specifiche categorie di rifiuti, paga tariffe superiori al dovuto e potrebbe essere il momento per arrivare a una perequazione delle tariffe”.

 

MARCO MONTANUCCI (Comitato inceneritori zero): “Prima di fare l'Auri è necessario capire cosa hanno fatto gli Ati. Sono stati gli Ambiti a portare al fallimento del Piano rifiuti, non facendo i piani di ambito e non raggiungendo gli obiettivi della raccolta differenziata, che in Umbria sono sempre stati falliti. Bisogna evitare che chi ha pianificato in modo fallimentare (facendo riempire le discariche) possa essere nuovamente messo a controllare la gestione dei rifiuti. Evitare di ripetere gli errori del passato”.

 

ELISABETTA DE PERSIO (Comitato acqua pubblica): “I referendum del 2011 sono stati un passaggio fondamentale per la gestione dei servizi pubblici, ribadendo che non deve esserci profitto nella gestione. Il Consiglio regionale ha recepito l'esito del referendum impegnando la Giunta a modificare le tariffe. Ma questo non è avvenuto e gli Ati non  le hanno ridotte. Questa proposta di legge non è i linea con la volontà popolare espressa nei referendum. Manca il riconoscimento dell'accesso all'acqua per tutti, come quantità minima riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità. Non ci sono indicazioni per la preferenza dell'uso idropotabile dell'acqua rispetto ad altri usi e alla sua commercializzazione. Mancano previsioni sulla protezione delle sorgenti, anche dall'inquinamento. In questo disegno di legge si intravede la voglia di privatizzazione. Viene ignorata la volontà dei cittadini espressa attraverso il referendum e manca una partecipazione reale ed effettiva: stiamo valutando vie legali di opposizione”.

 

VASCO CAJARELLI (Cgil Umbria): “C'è una grande disattenzione verso la gestione del servizio idrico e della gestione dei rifiuti, ma si tratta di temi che riguardano da vicino le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini. Abbiamo presentato un documento con le proposte di integrazione alle questioni dell'Auri perché dovremo fare un passo in più, cercando di introdurre una armonizzazione di servizi e tariffe, per superare le forti differenze esistenti tra diversi territori. Non va tutto bene sull'applicazione del Piano rifiuti e neppure del servizio idrico. Deve esserci un ruolo fattivo di partecipazione democratica nella gestione, che coinvolga le categorie e i Comuni, anche piccoli. Ad oggi ci sono circa  35 aziende che lavorano nel ciclo dei rifiuti, e questa è una situazione folle che dovrà essere superata andando finalmente verso la creazione di filiere del recupero dei materiali riciclati dai rifiuti”.

 

SINDACO DI MAGIONE: “La gestione di acqua e rifiuti in Umbria è stata positiva: non ci siamo mai trovati con i rifiuti i mezzo alla strada e i Comuni negli ultimi decenni hanno ricevuto un servizio di rifornimento idrico sufficiente per la collettività. Bene la riunificazione degli Ati, obiettivo positivo per una popolazione ridotta come la nostra, che permetterà anche l'uniformazione delle tariffe. Importante anche per la lotta all'evasione, che i Comuni devono portare avanti insieme alla lotta alle perdite e agli sprechi”.

 

SINDACO DI BASTIA: “A Bastia siamo riusciti a non aumentare le tariffe rivedendo i contratti con il gestore. Sulla raccolta differenziata siamo al di sotto del limite minimo, soprattutto a causa della poca conoscenza da parte dei cittadini. Abbiamo speso molte energie per informare sulla raccolta differenziata, che se non è ben fatta ci porta a pagare il gestore due volte. Abbiamo istituito il vigile ecologico per sanzionare chi si comporta in modo non corretto. Abbiamo ottenuto la consulenza di un paesino delle Alpi dove riescono ad arrivare al 96 per cento di raccolta differenziata. Ho dei dubbi sulla possibilità di uniformare le tariffe di tutti i Comuni, soprattutto per le differenze orografiche che incidono sulla gestione del servizio. Dovremo iniziare a pensare a come utilizzare i rifiuti, valutando senza pregiudizi anche le centrali a biomasse. Sulle tariffe del servizio idrico: visto che il pubblico non riesce a gestire bene le attività economiche dovremmo seguire un altra strada. Devono essere ridotti gli sprechi, anche puntando su tariffe che disincentivino un uso sbagliato della risorsa e che permettano di riparare le perdite delle condutture”.

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