PERUGIA - Una rete commerciale organicamente distribuita sul territorio regionale al servizio dei consumatori e della produttività del ''sistema'', che eviti concentrazioni e marginalità, costruita sui criteri del risparmio del territorio e della riduzione dell'impatto ambientale, finalizzata al recupero del patrimonio esistente, delle aree degradate e dei centri storici: sono i principali criteri che caratterizzano gli “Indirizzi e criteri per l'insediamento delle attività commerciali” approvati dalla Giunta regionale e rivolti alle amministrazioni comunali.

“Dopo la Direttiva europea cosiddetta Bolkestein, che sottrae in via definitiva gli insediamenti commerciali al vecchio regime autorizzativo, lasciando alle istituzioni la pianificazione urbanistica come unico strumento di intervento nel settore del commercio - ha detto l’assessore regionale al commercio Fabrizio Bracco -, non abbiamo comunque desistito dal tentativo di 'governare', pur nel rispetto dei principi di liberalizzazione introdotta, lo sviluppo quanto più possibile equilibrato di questo settore, che è cruciale nell’economia umbra, al fine di metterlo al servizio delle esigenze di tutti i consumatori e di farne una leva per sostenere un altrettanto equilibrato sviluppo economico regionale”.

Il documento approvato dalla Giunta è stato discusso in incontri con Anpi, Upi, associazioni dei consumatori, organizzazioni degli imprenditori e sindacali, dei quali sono state recepite le osservazioni. Ai Comuni è richiesto di adottare atti di programmazione urbanistica e commerciale sul proprio territorio, ma anche in stretto rapporto reciproco nel caso di Comuni limitrofi o confinanti o di componenti di aree vaste di medesima utenza. Il documento della Giunta punta a tutelare i piccoli e medi esercizi commerciali (soprattutto in funzione della ''copertura'' dei centri storici e delle aree marginali) e mira a sostenere la costituzione di nuove imprese commerciali soprattutto a carattere giovanile.

Ulteriore obiettivo è quello di realizzare un equilibrio tra negozi piccoli e medi e strutture della grande distribuzione. All’insediamento di queste ultime sono riferiti vincoli costituiti dalla preferibile vicinanza ad assi viari, stazioni ferroviarie o altre infrastrutture di trasporto, e dalla nascita in aree carenti dal punto di vista dell'offerta commerciale o caratterizzate da esigenze di riqualificazione.

I Comuni potranno effettuare la “dichiarazione di area satura” nell'ambito delle previsioni del proprio Prg parte operativa e porre limitazioni anche di carattere merceologico in aree non esclusivamente commerciali.

Condividi