ASSISI - La grande, importante, storica vittoria ai 4 referendum di domenica e lunedì è stata una immensa prova civica dei comitati promotori e della società civile in generale ma chiariscono anche alcuni fatti fondamentali: il nostro Partito e la Federazione della Sinistra (senza ombra di dubbio in prima linea sulle questioni dei beni comuni, della richiesta che la legge sia uguale per tutti e nella difesa dell’ambiente contro ritorni pericolosi ad energie fintamente moderne) ha fatto sue dal primissimo minuto queste battaglie di civiltà raccogliendo tante firme per chiedere i referendum che poi sono stati vinti.

Il fatto che tanti cittadini abbiamo mandato un così chiaro messaggio alla classe politica (non solo a quella al governo) significa che le nostre battaglie, le nostre idee, i nostri propositi sono condivisi da una larga fetta della società italiana.

Sono principi che rifiutano la mercificazione dei beni comuni indispensabili, sono quei precetti che tendono a rispettare l’ambiente e la vita prima dei profitti e a sancire una volta di più che di fronte alla legge siamo tutti uguali.

Nonostante la censura continui la sua opera di oscuramento nei confronti dei nostri rappresentanti, i risultati del nostro lavoro sul territorio cominciano a farsi vedere (Sodano vice sindaco a Napoli è solo la punta di un iceberg).

Non riconoscere il nostro impegno a livello nazionale potrebbe risultare ingeneroso così come sarebbe troppo da parte nostra appropriarci di tutti i meriti.

Ma un fatto c’è ed è indiscutibile: la maggior parte della gente ha in comune con noi tante idee e tante battaglie di civiltà.

Da non trascurare, inoltre, il fatto che questi referendum abbiano avuto il quorum dopo ben 16 anni di fallimenti e battaglie purtroppo inutili. Anche questo è un chiaro input.

Da questo voto si aprono scenari finalmente positivi per il nostro paese: è necessario creare una forte Sinistra che possa avere l’energia per incidere sulla politica italiana attraverso la rivendicazione di tutte quelle tematiche che abbiamo in comune, tante e tutte popolari, come dimostrano questi esiti referendari.
Basta con le divisioni e le ripicche, con i distinguo di piccolo cabotaggio e per mantenere in piedi i capibastone, dove possibile e nelle battaglie comuni serve unità, nel reciproco rispetto delle specificità di ognuno di noi.

Ad Assisi persino Padre Piemontese si è espresso in modo chiaro a favore dell’Acqua come Bene Comune: a lui va il nostro plauso incondizionato e sincero.

Questo risultato straordinario e, solo ai meno attenti, inaspettato premia gli sforzi delle tante e dei tanti che ad Assisi si sono impegnati nelle varie iniziative per arrivare ad un positivo risultato (la sbiciclettata, il flash mob in piazza S.Francesco, il tour delle fontanelle) e dà un chiaro segnale anche ai berlusconiani di casa nostra affinché non perseverino nel folle piano di installare nel nostro territorio comunale microtermovalorizzatori (leggi inceneritore) o altre diavolerie che possano andare contro la forte sensibilità ambientalista, ecosolidale e democratica che anche la città di Assisi ha dimostrato di avere.

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