Referendum Grecia/ Dal voto reale la conferma: a meta spoglio il No al 61,2%

ATENE - Voto sul filo di lana in Grecia dove, secondo i primi sondaggi il no sarebbe in vantaggio. Ore cruciali per l'Europa e per la Grecia al voto per il referendum chiesto dal premier Alexis Tsipras per consultare il popolo ellenico sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese.
L'URLO DI GIOIA A SYRIZA - Un urlo di gioia nella sede di Syriza ha accolto i primi sondaggi sulle indicazioni di voto pubblicati in tv subito dopo la chiusura dei seggi per il referendum. In tanti, ha constatato l'inviato ANSA sul posto, hanno fotografato con i cellulari le schermate tv che rimandavano i primi dati, mentre alcuni dirigenti del partito invitavano alla calma, ma lo scutinio sui voti reali non solo ha confermato i sondaggi, ma ha fatto registrare un successo addirittura straripante per i fautori del No.
AFFLUENZA ALTA - Secondo la tv greca Ant1 l'affluenza al referendum è stata attorno al 65%. Il quorum necessario per la validità della consultazione, del 40%, è stato dunque ampiamento superato.
Secondo alcune indiscrezioni la vera perdente di oggi, la Cancelliera Angela Merkel, amareggiata per questo voto che ha indubbiamente rafforzato il governo di Atene, si sarebbe sfogata affermando che Tsipas starebbe portando la Grecia "contro un muro". Ma intanto arrivano i primi distinguo da parte di chi non vuole condividere fino in fondo la sua sconfitta. In prima fila, nel defilarsi, il premier italiano Matteo Renzi, reduce dall'aver baciato l'anello della cancelliera tedesca, e, dalla Francia, il presidente Hollande che, dimentico della "grandeur" aveva subìto passivamente le pressioni teutoniche, dai quali è arrivata la preoccupata richiesta all'Ue di non chiudere la porta alla Grecia, qualunque sia l'esito del voto di oggi. Un ravvedimento forse un po' tardivo.
La Grecia - ha fatto invece sapere il portavoce del governo di Atene - "farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo" con i creditori, "anche nelle prossime 48 ore".
"Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa", ha commentato invece il premier ellenico, "perché si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo".
Bundesbank: "Possibile buco di bilancio a Berlino"
Se la Grecia uscisse dall'Eurozona, potrebbe causare nei prossimi anni buchi per miliardi nel bilancio del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Secondo quanto appreso dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt (edizione di domani), il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, ha messo in guardia nel corso di una riunione di gabinetto, mercoledì scorso, sulle conseguenze di una Grexit sugli utili della banca centrale tedesca e quindi anche sul bilancio federale. Il governo di Berlino dovrà quindi prepararsi al fatto che la Banca centrale nei prossimi anni non potrà versare a Schaeuble degli utili, come avviene di solito, ha detto Weidmann secondo fonti vicine al gabinetto.
La causa addotta da Weidmann sarebbero gli alti costi di un'eventuale uscita della Grecia dall'euro. Finora il ministero della finanze contava annualmente su circa 2,5 miliardi di utili dalla Banca centrale. Non sarebbe così nel caso di una Grexit. Intanto cresce la tensione dei mercati sulla gestione del post-referendum greco, che porterà in un senso o nell'altro grandi scossoni.
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LO SCRUTINIO
- No al 60,22% con il 13% delle schede scrutinate. Sì 39,78%
- In nessuna delle 13 regioni elleniche vince il sì. Il peggior risultato del No è il 53%
- Proiezioni ufficiali: il No oltre il 60%
- Il ministero degli Interni greco: il no supererà il 61 per cento
- Colloquio telefonico tra Tsipras e Draghi, si cerca di trovare il modo di riaprire le banche
- In Nuova Democrazia si chiedono le dimissioni di Samaras, presidente del partito ed ex primo ministro
- Atene vuole subito il taglio del debito sul tavolo dei negoziati.
"I nostri creditori si devono render conto che la realtà è cambiata": lo ha detto uno dei principali negoziatori greci nelle trattative con la ex Troika, Euclid Tsakalotos, parlando a Sky News. Tsakalotos ha anche anticipato le linee-guida della strategia greca, che poggeranno sostanzialmente su due pilastri: il rapporto del Fondo monetario Internazionale, che riconosce che il debito greco è insostenibile e che servono almeno 50 miliardi di euro per coprire le necessità finanziarie immediate; e un nuovo mandato per Atene, sostenuto dalla volontà del governo greco.
- Alle elezioni che portarono al governo Syriza, nello scorso gennaio, il partito di Tsipras aveva preso poco più del 36% dei voti http://www.repubblica.it/static/speciale/2015/elezioni/grecia/index.html.... I primi dati parlano ora di un consenso ancora più ampio sul tema referendario.
- I “no” hanno vinto. Siamo a più del 50 per cento dei voti scrutinati e il “no” è al 61,2 per cento, mentre i “sì” sono fermi al 38,8%.

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