PERUGIA - Dei quattro quesiti referendari, quello sul «legittimo impedimento» era decisamente il più politico. La vittoria del «sì»  travolge l'azione del governo e della maggioranza sulla giustizia, in particolare su tutti quei provvedimenti (o norme) che, come il legittimo impedimento, sono state giustificate con l'esigenza di sottrarre Silvio Berlusconi alla macchina giudiziaria derogando al principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Insomma, no alle leggi ad personam. Resta più che mai fermo il principio, quindi, che spetta al giudice valutare, caso per caso, il «legittimo impedimento» addotto dall'imputato premier o ministro per non comparire in udienza e ottenere un rinvio e che la funzione di governo non può diventare una forma di ostruzionismo processuale.

 

Acqua Pubblica

Con la vittoria del Sì c'è lo stop alla stagione di gare per l'affidamento dei servizi a nuovi gestori che si sarebbe dovuta avviare dalla fine di quest'anno e poi via via fino al 2015 per la scadenza anticipata delle gestioni illegittime (concessioni senza gara a privati e ad aziende pubbliche in house). Salta anche la possibile privatizzazione del 40% delle aziende pubbliche cui gli enti locali erano chiamati solo nel caso rifiutassero di affidare il servizio con gara e lo mantenessero in capo alle loro aziende. Salta anche l'obbligo degli enti locali di scendere sotto il 30% nel caso di società quotate che non abbiano vinto con gara il servizio. Costituisce una spinta a ripubblicizzare anche quel 30% di gestioni dell'acqua che oggi vedono una qualche forma di partecipazione di società privata o quotata.

 

Nucleare: 

viene cancellata la «adeguata remunerazione del capitale investito» dagli elementi che contribuiscono a formare la tariffa pagata dai cittadini per la fornitura dei servizi di distribuzione dell'acqua. Oggi l'adeguata remunerazione del capitale, che copre l'ammortamento degli investimenti al lordo dei costi finanziari del debito, è fissata al 7%.. Per gli investimenti già in essere difficile pensare a una ridefinizione d'autorità delle condizioni e dei contratti. Si andrà avanti secondo le modalità già stabilite o sarà necessaria ua legge per ridefinirle. Sul piano politico, il sì al referendum sulla tariffa idrica rafforza l'allontanamento delle imprese private (anche di natura finanziaria e bancaria) dal mondo dei servizi pubblici locali.

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