“Il tema delle biomasse – afferma in una nota i Capogruppo del Prc e dell’Idv in Consiglio Provinciale Luca Baldelli e Franco Granocchia - si ripropone con sempre maggiore insistenza nei territori provinciali e regionali, anche per effetto di un sistema di incentivi a livello governativo e comunitario che si presta a notevoli effetti distorsivi. E’ stata avanzata richiesta per la costruzione, nel territorio del Comune di Fossato di Vico, in località “ Marchigiano “, al confine con il territorio del Comune di Gualdo Tadino, di un impianto a biomasse della potenza di 999 KW destinato alla combustione di materiale cippato vegetale. Ssecondo la legislazione vigente, in particolare il Decreto ministeriale del 6 luglio 2012 , con relativi allegati, gli impianti a biomasse hanno la possibilità di essere concepiti e realizzati come strutture ibride, autorizzate a bruciare anche, in misura non superiore al 49 % del totale, “rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è determinata forfettariamente” e “ rifiuti non provenienti da raccolta differenziata “, quindi anche pneumatici fuori uso ( codice CER 16 01 03 ), plastica ( codice CER 16 01 19 ), fanghi derivanti da determinati effluenti ( codice CER 10 01 21 ), cuoio conciato con contenuto di cromo ( codice CER 04 01 08 ). La cittadinanza interessata dal progetto in questione si è mobilitata in massa per opporsi alla presenza di un impianto che, se realizzato, produrrebbe riflessi non trascurabili di vario tipo sul territorio, alla luce di quanto sopra evidenziato. La nostra opzione non è contro le biomasse in genere, ma per impianti di piccole dimensioni ( 200 – 300 kw ) di complemento all’attività agricola e zootecnica, e con totale esclusione di rifiuti comunque classificati e considerati. Il territorio eugubino – gualdese in passato ha visto la presenza delle attività di incenerimento degli pneumatici negli impianti cementieri “ COLACEM”, attività bloccata nel 2005 grazie ad una mobilitazione civica e all’impegno delle istituzioni. Ora, quello stesso territorio non può correre il rischio di veder tornare quel tipo di incenerimento, questa volta in impianti a biomasse. La Provincia sarà chiamata a pronunciarsi in merito, viste le sue competenze in tema di ambiente e di paesaggio” per questo Baldelli e Granocchia interrogano la Giunta per sapere “  Quali sono gli atti che risultano essere presenti attualmente in Provincia relativamente al progetto in questione ; Se non sia il caso di opporsi al progetto stesso, visti i rischi che esso comporta e che sono inerenti non tanto alla volontà dei singoli quanto agli aspetti consentiti dalla legislazione nazionale sulle biomasse e di ricercare fin da ora un ‘intesa e una linea comune di azione con tutti i soggetti che siederanno, qualora il progetto vada avanti, al tavolo dell’apposita conferenza dei servizi, in maniera tale che ciascun soggetto non perda di vista l’impatto generale complessivo del progetto”.

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