Durante una riunione congiunta della prima, seconda e terza commissione consiliare permanente della Provincia (presidenti Massimiliano Capitani, Luca Baldelli e Giampiero Fugnanesi) si è svolta un’audizione dei soci di Umbria Tpl, l’azienda unica della mobilità. Umbria Tpl ha come azionista principale la Provincia di Perugia, le altre quote sono distribuite tra la Regione dell’Umbria, Il Comune di Perugia, L’Atc servizi e il Comune di Spoleto. All’audizione erano presenti gli assessori provinciali Luciano della Vecchia e Ornella Bellini, il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e il presidente di Atc Sergio Sbarzella. Quest’ultimo, che è anche un rappresentante del consiglio di amministrazione della società, ha spiegato all’inizio i motivi della profonda crisi finanziaria che la sta toccando. “L’emergenza in questo periodo è quella di ottenere il mutuo bancario, la richiesta delle banche – ha spiegato – è però quella di avere una definizioni del piano di rientro dei crediti, e la partita si sta svolgendo in queste ultime ore”. “Che si risolva questa emergenza, altrimenti non saremo più in grado di pagare gli stipendi, il problema infatti sta tutto nella mancanza di liquidità”, ha continuato Sbarzella.

 

Il consigliere di Umbria Tpl ha poi spiegato la cosiddetta “Questione romana”, che consiste in pratica in una doppia aspettativa di pagamento che ancora non si è verificato. Nei confronti del Comune di Roma c’è infatti un mancato introito di un lodo arbitrale e i servizi, con i costi relativi, che sono stati svolti nella Città Eterna senza averne il corrispettivo. Le cifre di tutto questo sono grandi, circa 48 milioni di euro. Il sindaco di Spoleto ha detto nel suo intervento che nell’azienda unica bisogna anche ottimizzare i servizi attraverso uno studio attento che permetta di tagliare i chilometri non necessari. L’assessore Della Vecchia ha spiegato che la Provincia sta continuando il lavoro iniziato, e che la partita che si gioca in queste ore consiste sia nel garantire i servizi che nel mettere in sicurezza l’azienda e i suoi lavoratori. Durante il dibattito si è levato un coro di proteste da parte dei consiglieri provinciali per l’assenza degli interlocutori principali del dibattito, il Comune di Perugia e la Regione dell’Umbria.

 

“Si tratta anche di rispetto istituzionale – ha sottolineato Enrico Bastioli dei Socialisti riformisti – i tempi sono molto stretti e non si può non affrontare un dibattito serio per studiare a fondo la questione. La preoccupazione cresce”. Maurizio Ronconi dell’Udc ha detto poi scherzando che più di un incontro di commissione si trattava di una seduta spiritica, dato che mancava il soggetto principale, ed ha aggiunto che se le cose non fossero cambiate avrebbe presentato un odg per chiedere le alienazioni della quote di proprietà della Provincia. Anche il capogruppo del Pd GiamPiero Rasimelli ha sottolineato il fatto che ci vuole un confronto con la Regione ed ha aggiunto che il trasporto umbro va valorizzato e che l’accento non va messo solamente sui tagli alla spesa ma anche su una attenzione alla qualità del servizio.

 

Il capogruppo del Pdl Piero Sorcini ha detto di voler portare all’attenzione del Consiglio le preoccupazioni dei normali cittadini, che rischiano di veder penalizzato il servizio dei trasporti pubblici, servizio assolutamente necessario vista la crisi attuale. Per Bruno Biagiotti del Pdl “La preoccupazione cresce, stiamo discutendone da luglio e tra 2 mesi finisce il ‘respiro’ dato dal nostro prestito ponte”. “O si dimostra che la situazione può cambiare con un serio piano di riequilibrio – ha aggiunto Franco Granocchia dell’Idv, oppure andiamo a sbattere contro un muro. E’gravissimo che Regione e Comune non si presentino, ci vuole un confronto serio: o ci si decide o mettiamo in ginocchio l’intera Umbria”.

 

Maurizio Manini del Pd ha ribadito la necessità di un confronto diretto con Regione e Comune, visto anche il prestito ponte erogato dalla Provincia, e ha chiesto con forza un piano societario serio. Anche per la consigliera Laura Zampa del Pd una visione d’insieme può salvare la società in questo momento, anche perché i progetti di Umbria Tpl sono anche quelli di creare un sistema integrato che prenda in considerazione anche le problematiche ambientali. Per Luca Baldelli Il prestito ponte erogato dalla Provincia ha acceso una luce importante nell’azienda e ha ribadito che il trasporto pubblico non va privatizzato. E’etico anche ridimensionare certi privilegi per i dirigenti”, ha concluso. 

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