Il segretario generale della Uil Umbria interviene in occasione della Festa dei lavoratori - “Nel Pnrr umbro progetti importanti ma carente per politiche attive del lavoro”

(AVInews) – Perugia, 29 apr. – “L’Italia si cura con il lavoro. È questo lo slogan scelto da Cgil Cisl Uil per celebrare il Primo maggio 2021. Quel Lavoro con la ‘L’ maiuscola, che parla di dignità degli uomini e delle donne, della valorizzazione e del rispetto delle loro aspettative, della loro uguaglianza, della giusta remunerazione, della loro tutela. Tutela, perché in questi mesi di pandemia c’è stata la necessità di vigilare sulla salute nei luoghi di lavoro e sul mantenimento dei posti di lavoro. La crisi mondiale, aggravata da una crisi sanitaria senza precedenti, ha reso ancor più instabile la tenuta dell’economia di tutti i Paesi e purtroppo l’Italia ne ha risentito più di altri. Le difficoltà strutturali si sono sentite tutte e soltanto il blocco dei licenziamenti e l’adozione di ammortizzatori sociali ha consentito di andare avanti, seppur tra mille difficoltà e con soluzioni non sempre all’altezza delle aspettative”. Così esordisce Claudio Bendini, segretario generale della Uil Umbria, in occasione della Festa dei lavoratori.

“Questa festa – prosegue Bendini – arriva in un momento di forti criticità e al contempo di grandi cambiamenti improntati al rilancio e basati su nuovi investimenti finanziari in cui al centro restano inequivocabilmente le risorse umane. Il Primo maggio non è una rievocazione storica, né una giornata per parlare solo di valori. È l’occasione per delineare le strategie per il futuro, per assicurare opportunità alle nuove generazioni e garantire una vecchiaia serena ai tanti lavoratori che hanno dato il loro contributo per la crescita del Paese”.

“Oggi – commenta ancora il segretario della Uil Umbria – possiamo guardare con più ottimismo al domani grazie al denaro che arriverà attraverso il Recovery Fund, ai fondi ordinari europei e ai risparmi di imprese e cittadini. La nostra Regione dovrà, però, saper valorizzare le opportunità che ci sono: il Piano di ripresa e resilienza inviato al Governo presenta dei progetti potenzialmente importanti ma è carente per quanto riguarda la riduzione delle diseguaglianze, le politiche attive del lavoro, la formazione, l’educazione e, soprattutto, è impossibile valutarlo perché non sappiamo quali saranno i progetti finanziati. Questo farà la differenza”.

“Chiediamo alla Regione – afferma Bendini – una maggiore partecipazione perché il rilancio economico e sociale dipende da tutti. Adesso è il momento di agire. Istituzioni, imprenditori e lavoratori devono dare il loro meglio per far sì che il nostro Paese possa conoscere un nuovo Rinascimento, una nuova fase di crescita in tutti i settori strategici, perché solo lo sviluppo può garantire l’occupazione e il benessere dei cittadini. La nostra regione ha dimensioni che, purtroppo, si rivelano proporzionali alle occasioni di investimento e deve, perciò, saper imporre le proprie necessità al tavolo delle trattative: ammodernamento infrastrutturale per superare un isolamento ormai intollerabile, rilancio dei poli strategici, difesa dei livelli occupazionali a fronte di multinazionali sempre più orientate a defilarsi, affermazione del turismo sostenibile grazie alla valenza di borghi unici, potenziamento del sistema sanitario territoriale contro la tentazione di esportare qui modelli rivelatisi fallimentari in altre regioni”.

“È questo il Primo Maggio che vogliamo – conclude il segretario generale della Uil Umbria –: di rivendicazione, certo, ma anche di concretezza da parte di tutti gli interlocutori. Impegni, ma soprattutto azioni: soldi veri sul territorio, cantieri aperti e opportunità per le aziende. In una parola: lavoro stabile, sicuro, remunerato correttamente e garante della dignità e del benessere del cittadino lavoratore”.
 

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