PERUGIA – Dalle primarie umbre la conferma: il Pd è la nuova Dc e Giampiero Bocci è il suo profeta. L’ex sottosegretario agli interni, maestro come pochi di sottogoverno cresciuto alla scuola del “bianco fiore”, ha inghiottito in un sol boccone il malcapitato parlamentare altotiberino Walter Verini che, con le sue cautele ed i suoi “mi sia consentito” ha giocato il ruolo della vittima sacrificale di turno.

A dimostrazione dell’imparità dello scontro il fatto che, nonostante la crisi di consensi che il partito di Renzi (ci si perdoni, ma per noi il creatore della Laopolda continua a condizionare pesantemente il Pd) sta il fatto che ai seggi si sarebbero recati oggi in più di 17.000, un’affluenza assai superiore (circa 4mila) a quella registrata nelle primarie precedenti.

Come dire, diminuiscono i voti alle elezioni, quelle vere, ed allo stesso tempo cresce la partecipazione ad un rito di partito che suscita sempre più interrogativi. E’ il chiaro segnale di una capacità di mobilitazione fuori dal comune, oltre che di una “elasticità di vedute” politica che trova riscontro in alcuni episodi particolari, come la possibilità che è stata concessa di esprimere la sua preferenza ad un assessore leghista in quel di Deruta.

Sì, è vero, agli elettori veniva chiesto, oltre al versamento dell’obolo di due euro, anche di dichiarare il suo orientamento pro centro sinistra ma, a quanto pare, questo non era poi un ostacolo insormontabile.

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