Pos obbligatorio/ La protesta di Confcommercio Perugia: costa troppo attivarlo

PERUGIA - A quasi un mese dall'entrata in vigore dell'obbligo per imprenditori e professionisti di mettere a disposizione il Pos per pagamenti superiori ai 30 euro, una verifica "sul campo" fatta da Confcommercio Perugia tra le imprese del commercio mostra tutti i limiti - sottolinea la stessa associazione - di un tipico provvedimento "all'italiana", molto contestato dai destinatari perche', in un momento gia' drammatico, impone nuovi oneri senza rispondere ad una verificata esigenza della clientela, ne' dare certezze come efficace strumento di lotta alla evasione.
La ricognizione fatta dal Confcommercio - riferisce un suo comunicato - evidenzia una forte difficolta' delle attivita' che erano prive di Pos ad attrezzarsi, proprio a causa dei costi, soprattutto quelle piccolissime e con scontrini prevalentemente inferiori ai 30 euro (come fioristi, mercerie, bar). Alcuni - spiega Confcommercio - non si sono ancora adeguati perche' non sono materialmente nella condizione di farlo. D'altro canto, la richiesta di pagamenti tramite moneta elettronica e' immutata rispetto a prima. Un lieve incremento della domanda di pagamento "elettronico" si registra soltanto tra i turisti.
A fronte di questa situazione - sottolinea Confcommercio Perugia - e' dunque forte il malumore tra gli imprenditori, costretti a pagare un conto molto salato a favore delle banche.

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