Per definire i requisiti, gli standard strutturali, organizzativi e del personale, per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture  residenziali per persone adulte in situazione di marginalità sociale, la Giunta regionale dell’Umbria, su iniziativa della vicepresidente con delega al Welfare, Carla Casciari, ha approvato la proposta di un apposito regolamento. 

   “L’articolato – afferma la vicepresidente Casciari – permetterà di applicare in pieno la legge regionale n.”26/2009” (Disciplina per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e servizi sociali) e  garantirà  agli utenti qualità, fruibilità e accessibilità dei servizi, in modo che ciascuno di loro possa disporre della struttura più adeguata alla sua fascia di età e alle sue necessità”.

   “In Umbria – prosegue la vicepresidente – sono presenti due  tipologie di servizio, individuate nelle comunità di accoglienza sociale e nelle strutture di pronta accoglienza.  Le prime sono rivolte a soggetti svantaggiati ai quali viene offerta  un’accoglienza più o meno temporanea, non solo nell’emergenza, ma anche in situazioni consolidate di esclusione sociale. Va ricordato che le comunità di accoglienza sociale, oltre ad offrire un sostegno a livello abitativo, hanno anche la finalità di promuovere l’acquisizione da parte dei soggetti accolti, di capacità anche minime di autonomia, attraverso percorsi e progetti individuali di recupero”.

 “Con la proposta di regolamento, che è stata condivisa con operatori e portatori di interesse ed ora adottata dalla Giunta - conclude la vicepresidente – la Regione vuole garantire la qualità dei servizi presenti sul territorio e proprio a tal fine sono stati individuati dei requisiti essenziali per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture che offrono sostegno abitativo, a partire dalla capacità ricettiva, ai criteri di accesso, nonché ai requisiti organizzativi e strutturali ai quali tutte le strutture dovranno adeguarsi”. 

   Il regolamento prevede anche un’attività di vigilanza e di controllo che sarà  esercitata da un’apposita commissione tecnica; verrà trasmesso alla competente Commissione consiliare regionale per l’acquisizione del relativo parere. 

Condividi