Recuperare un’interessante memoria pittorica locale, nel primo centenario della scomparsa del pittore Domenico Bruschi (1840-1910). Questo è l’intento della mostra allestita nel primo e secondo piano della palazzina-museum di Villa Fidelia di Spello fino al 10 aprile 2011 e promossa dalla Provincia di Perugia. L’esposizione è un omaggio al pittore anche perché rappresenta un momento centrale nei programmi del 150° in quanto l’artista perugino, proveniente da una famiglia di patrioti, con la sua attività ha celebrato l’Unità dell’Umbria e dell’Italia e, poi, ha impersonato un modello significativo di “pittore” dell’Italia unita lungo tutta la sua vita. Poi non dimentichiamo che sue sono le pitture della sala del Consiglio Provinciale di Perugia. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta nel pomeriggio di giovedì 16 dicembre ieri alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, l’assessore provinciale alle Attività Culturali Donatella Porzi, il sindaco di Spello Sandro Vitali, il curatore della mostra Corrado Balducci, il professore Corrado Fratini ed il pronipote del pittore. “L’Umbria è particolarmente grata a Domenico Bruschi – ha detto il presidente – per il ruolo di “pittore dell’Italia unita” e tanta gratitudine giunge a ricordo del pittore a cento anni dalla sua scomparsa, realizzando la felice congiunzione di onorare Bruschi mentre si celebra l’Unità d’Italia a partire dal festeggiamento del Decreto Pepoli che ha istituito la Provincia dell’Umbria”. Poi Guasticchi ha parlato di Villa Fidelia come di un patrimonio sempre più a servizio dei cittadini. “Stiamo compiendo un grande sforzo – ha aggiunto – per far fruire questa villa poiché prima d’ora non era mai stata aperta al pubblico”. “Questo è un evento che ha ottenuto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica”, ha ricordato Donatella Porzi con soddisfazione annunciando anche un progetto a cui si starebbe pensando per valorizzare le figure femminili del Risorgimento. La mostra si articola in sei sezioni, comprensive di una documentaria ed una dedicata ai ritratti e alle miniature. A commento delle opere esposte vengono presentate citazioni dai suoi scritti o dalle fonti dell’epoca. Nella prima sezione dal titolo “Formazione accademica (1853-1861)” si ripercorrono gli anni iniziali della sua carriera. Si chiude con il capitolo 1861: Bruschi e l’Unità, in cui si evidenzia l’ideale adesione alla lotta e alle tematiche risorgimentali espresse nella sua arte. Inoltre, particolare rilievo viene dato alle decorazioni teatrali realizzate da Bruschi che nel secondo Ottocento fu maestro indiscusso del genere. Ad integrare le conoscenze sul periodo sono presentati disegni e spolveri per la prima volta connessi ad opere finite. Nel complesso il percorso evidenzia i costanti contati di lavoro con l’Umbria, una relazione con la sua regione iniziata con le pitture allegoriche e storiche realizzate nel Palazzo Prefettizio, oggi sede della Provincia di Perugia.

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