Il Comitato interregionale “No Tubo”e l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (13 settembre 2012) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di “verifica di assoggettabilità” relativo al progetto di variante del tracciato del gasdotto “Rete Adriatica” (tronco Foligno-Sestino) nei Comuni di Gubbio e Gualdo Tadino (PG) proposto dalla Snam Rete Gas s.p.a.  

 

La variante è stata determinata dalla prescrizione della Regione Umbria (punto E36) contenuta nel decreto ministeriale del 16 maggio 2011, n. 256 contenente giudizio positivo condizionato di compatibilità ambientale del progetto originario.    Tuttavia, cambia ben poco la situazione di una “grande opera” d’interesse privato, gasdotto Snam Brindisi-Minerbio (gasdotto “Rete Adriatica” o gasdotto Appeninico), che determinerebbe – per il suo folle tracciato – un vero e proprio disastro ambientale (interseca pesantemente ben 3 parchi nazionali, 1 parco naturale regionale, 21 fra siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale) ed economico-sociale (basti pensare ai danni alle zone turistiche umbre e marchigiane, nonché alle pregiate tartufaie appenniniche), senza contare il gravissimo determinato dall’interessare numerose aree in zona sismica “1”, nel tratti abruzzese, umbro e marchigiano, alcune fra le zone maggiormente a rischio sismico d’Italia.

L’intenzione del Gruppo Snam è chiara: costituire in Italia una “piattaforma” per vendere gas nel resto d’Europa.  Esclusivamente forti interessi economici, non il benessere delle popolazioni interessate.

 

Sulla spinta delle determinatissime azioni legali e iniziative di sensibilizzazione di associazioni e comitati ecologisti, nonché da parte di Enti locali, anche l’VIII Commissione permanente “Ambiente” della Camera dei Deputati ha approvato il 26 ottobre 2011 all’unanimità la risoluzione n. 7/00518 presentata il 15 marzo 2011 (prima firmataria on. Raffaella Mariani, P.D.) che impegna il Governo alla modifica del tracciato del gasdotto appenninico “Rete Adriatica”.

La Regione Abruzzo, con la legge regionale n. 28/2012, ha stabilito esplicita incompatibilità tra i grandi metanodotti e le aree sismiche.

 

Tuttora i provvedimenti di approvazione ambientale del progetto di gasdotto sono oggetto di contenzioso in sede nazionale ed europea.

Sarebbe ora che gli interessi ambientali ed economico-sociali delle popolazioni interessate venissero presi in giusta considerazione.

 

Stefano Deliperi

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus  e Comitato interregionale “No Tubo”

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