PERUGIA - La "dimensione europea" della candidatura di 'Perugia2019 con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria' a capitale europea della cultura "e' una parte fondamentale del nostro progetto e nel dossier finale e' stata completata ed ampliata": lo hanno voluto evidenziare stamani a Perugia, nel corso di una conferenza stampa nella sede della Fondazione Perugiassisi2019, il presidente Bruno Bracalente insieme alla direttrice Lorena De Luca.

Di questa "dimensione europea" sono state messe in risalto tutte le componenti, in particolare sia per i rapporti instaurati con la Bulgaria - paese che insieme all'Italia condividera' il titolo per il 2019 - sia per il progetto avviato di 'Ambasciatori culturali', oltre che per le 'Antenne' europee individuate.

La direttrice De Luca ha ricostruito, affiancata dallo staff della Fondazione che ha lavorato alla "parte estera" del dossier, tutto il percorso affrontato fin dall'inizio.

"Nell'arco degli ultimi quattro anni - ha detto - si sono creati rapporti con l'estero che vanno oltre la candidatura, rapporti che sono una ricchezza per Perugia, in quanto da essi sono nati dei progetti validi e importanti a livello internazionale che noi cercheremo di realizzare indipendentemente dall'esito della candidatura". Un lavoro "non semplice ma esaltante", definito di "grandi scambi", visto che, ha proseguito la direttrice della Fondazione, "uno dei principi fondamentali a cui l'Europa tiene moltissimo e su cui e' stata costruita la candidatura di Perugia e' proprio quello di instaurare rapporti umani e conoscenze dirette che vanno oltre uno scambio di email".

La prima apparizione della candidatura di Perugia2019 sulla scena internazionale - secondo quanto ricostruito - e' datata 31 maggio 2010 all'istituto italiano di cultura di Madrid, dove i sindaci Claudio Ricci, di Assisi, e Wladimiro Boccali, di Perugia, avevano presentato il progetto che allora era nella sua fase iniziale.

Da quel momento in poi pertanto la "dimensione europea" si e' sempre piu' ampliata fino al risultato finale di oggi. In particolare, i rapporti con la Bulgaria si avviano sempre nel 2010 ma il primo vero incontro istituzionale risale al 9 maggio 2012 a Perugia in occasione della Festa dell'Europa con la firma del primo accordo di collaborazione tra il Comune di Perugia, il Comune di Sofia, con la Fondazione nata solo 20 giorni prima. Il 19 giugno del 2013 e' stato inoltre firmato il primo accordo di collaborazione con Plovdiv, citta' bulgara appena nominata capitale europea della cultura 2019.

"Stiamo ancora lavorando insieme - ha affermato De Luca - sui punti che collegano Perugia a Plovdiv, su quelle idee progettuali che vedono le due citta' unite per migliorare e ampliare le proprie prospettive". Altri accordi culturali e di cooperazione interuniversitaria sono stati successivamente conclusi con la Bulgaria e le citta' bulgare candidate.

Per quanto riguarda invece il progetto 'Ambasciatori culturali', "progetto bandiera" della candidatura di Perugia2019, e' stato avviato nel 2013 "con lo scopo - e' stato spiegato durante la conferenza - di promuovere la candidatura all'estero e favorire l'internazionalizzazione delle istituzione umbre e perugine creando contatti per l'ideazione di progetti comuni".

Oggi i beneficiari di questa opportunita' sono 12 giovani ospitati in 8 citta' europee per un periodo di 3 o 6
mesi. A completare la "dimensione europea" della candidatura anche le 13 'Antenne' (persone attive in campo culturale e provenienti da molti paesi europei) che hanno aiutato a sviluppare lo slogan definitivo della candidatura.

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