Non mollano la presa i genitori dell’Istituto Volumnio di Ponte San Giovanni, in rivolta contro la decisione della Direzione scolastica regionale di cambiare dirigente scolastica, nominando Simona Ferretti al posto di Iva Rossi. Per il 21 agosto, infatti, hanno convocato un’assemblea pubblica, invtando tutti i genitori dell’Istituto, per illustrare la situazione e le azioni fin qui intraprese. Intanto, affermano i genitori rappresentanti di istituto e del comitato genitori, “aspettiamoance di vedere gli atti relativi alla nomina della Ferretti per verificare che non ci siano irregolarità contro le quali, eventualmente, agiremo immediatamente”.

Un cambio, quello tra Iva Rossi e Simona Ferretti, che i genitori contestano duramente, perché la dirigente scolastica Rossi ha rilanciato l’istituto mobilitando insegnanti, personale Ata e genitori e costruendo una rete fortissima con tutte le realtà associative di Ponte San Giovanni. Peraltro le motivazioni portate dalla direzione scolastica regionale ai genitori appaiono evanescenti, senza contare che la preside Ferretti è reduce da un anno scolastico contestatissimo all’Istituto Perugia – Foscolo, con scontri finiti ripetutamente sui mass media.

Un argomento che sta facendo parlare Ponte San Giovanni, che con i suoi oltre 20mila abitanti è la frazione più popolosa di Perugia, come dimostra anche l’interesse suscitato dalla partecipazione dei genitori membri del consiglio di istituto e del comitato genitori alla trasmissione Magazine, curata da Giuseppe Castellini e andata in onda venerdì scorso sul canale 11 – Trg del digitale terrestre. Un interesse così vivo che la trasmissione, in via eccezionale, viene rimandata in onda questa sera (8 agosto) alle ore 22, sempre sul canale 11 – Trg del digitale terrestre.

Riportiamo l’articolo già pubblicato su queste colonne, che presenta un quadro di quanto sta accadendo e del perché è scattata così forte la mobilitazione dei genitori. Una situazione che, indubbiamente, come responsabilità pesa sulle spalle della dirigente scolastica regionale Sabrina Boarelli, soprattutto se le motivazioni addotte per il cambio venissero smentite dai fatti.

Una scuola che, in base ai dati del sistema nazionale di rilevazione gestito dal ministero dell'Istruzione, a Perugia non solo non è indietro a nessuno in quanto competenze assicurate agli studenti, ma in alcune è decisamente sopra la media e in nessuna voce è sotto la media. Una scuola che però ha avuto, nell'immaginario collettivo, una considerazione non certo all'altezza della sua buona realtà confermata anche dai dati ministeriali, cosa che a un certo punto ha determinato un trend calante nelle iscrizioni. Una preside che, in questi anni, è riuscita ad invertire questo trend, ridando orgoglio alla scuola, tessendo una rete di relazioni con la realtà territoriale circostante tanto da far diventare l'Istituto un presidio culturale e sociale di fondamentale importanza. Ma, come tutte le favole belle, arriva la burocrazia a rompere le uova nel cesto: la direzione scolastica regionale, infatti, non conferma per l'anno scolastico che inizierà a settembre la preside e ne nomina un'altra che, peraltro, proviene da una scuola in cui nell'anno scolastico appena trascorso ci sono stati problemi, con i genitori che hanno accusato la dirigente d'istituto e la vicenda finita a più riprese sui mass media.

Accade a Ponte San Giovanni, che con i suoi 20mila abitanti circa è la frazione più popolosa del comune di Perugia, una città nella città, con suoi specifici problemi e con una realtà sociale complessa, caratterizzata anche da importanti flussi di immigrati. Qui c'è l'Istituto comprensivo Volumnio, che come detto ha ottimi risultati dal punto di vista del servizio educativo offerto agli studenti ma che, complice anche una mentalità provinciale ristretta che valuta necessariamente come non buone le scuole dove i tassi di studenti figli di immigrati sono consistenti, per anni è stato guardato con diffidenza e le iscrizioni ne hanno via via risentito (ma sarebbe bene che i genitori, prima di scegliere le scuole in cui mandare i figli, vadano sul sito del ministero e guardino attentamente i risultati di ciascun istituto nelle prove di valutazione. Avranno sorprese che fanno tabula rasa di pregiudizi in base ai quali rischiano di provocare svantaggi ai propri figli). Ma un certo punto arriva la preside Iva Rossi, che rilancia la scuola con l'appoggio degli insegnanti, della struttura tecnico - amministrativa e dei genitori, la mette al centro di una fitta rete di relazioni con le realtà del territorio, dalla parrocchia alle associazioni, dal Cva e così via. Risultato: le iscrizioni smettono di scendere e riprendono a crescere. Il tutto in un ambiente scolastico vivace, fresco, con genitori, insegnanti e personale partecipi.

Ma arriva la burocrazia a rompere le uova nel cesto. E le polemiche intorno alla nuova preside arroventano ancora di più l’ambiente

Tutto bene? Neanche per sogno. Arriva la burocraia a guastare tutto e ad arroventare l’ambiente. La direzione scolastica regionale, retta da Sabrina Boarelli, nomina all’Istituto comprensivo Volumnio una nuova dirigente scolastica, Simona Ferretti. Sconcerto e proteste, perché il lavoro della direttrice Rossi viene interrotto sul più bello. Come far cambiare pilota a un aereo in fase di decollo, quando non è ancora in quota. Per di più, la direttrice Ferretti è stata al centro, nell’anno scolastico appena trascorso, di forti polemiche nella scuola che guidava, la Pg2 Foscolo. La vicenda, con forti proteste dei genitori, è finita più volte sui mass media.

Immaginate: a Ponte San Giovanni, in particlolare nell’unica scuola media, tolgono la direttrice che aveva coaugulato un fortissimo consenso intorno alla sua azione e mandano una preside reduce da polemiche relative alla sua gestione. Questo in un quartiere popoloso e con una situazione sociale particolare. Apriti cielo. Giustamente i genitori protestano e chiedono spiegazioni.

La spiegazione della direttrice scolastica regionale, che si assume così una responsabilità pesante

La spiegazione della direzione scolastica regionale è da manuale della burocrazia, tanto da dare l’idea di nascondersi dietro un dito. Il ragionamento è questo: la direttrice Rossi era reggente, stessa situazione di altre tre istituti di Perugia. Ma la sua reggenza dura da 4 anni, mentre nelle altre dura da tre o anche meno anni. Quindi, la nomina di una direttrice non reggente doveva iniziare da Ponte San Giovanni. Ma ci sono due questioni. La prima è che i genitori sostengono che la reggenza della direttrice Rossi fosse di 3 e non di 4 anni, quindi come quella di altri istituti di Perugia. La seconda è che un minimo di esame delle singole situazioni la direzione scolastica regionale dovrebbe farlo. E quella di Ponte San Giovanni di certo sarebbe stata l’ultima a consigliare un cambiamento.

Non solo, ma mandare una direttrice reduce da polemiche in una scuola dove tutto sta funzionando significa mandarla allao sbaraglio. Se tutto proseguirà bene, si dirà che è stato grazie al lavoro di chi l’ha preceduta, se le cose andranno meno bene i suoi errori verranno percepiti il doppio della loro gravità. Insomma, la direttrice Ferretti ha tutto da rimettere. Dopo un anno andato male, sarebbe stato meglio che andasse in una situazione più protetta.

Insomma, è chiaro che la responsabilità ricadrà tutta sulle spalle della direttrice scolastica regionale Boarelli, che non potrà certo dirsi ignara dei rischi che c’erano in questa scelta. Ed è altrettanto evidente che, se le cose dovessero filare storte, i genitori nons taranno a guardare, ma mobiliteranno le istituzioni locali e i parlamentari del territorio.

E se la motivazione fosse infondata?

Se poi la motivazione addotta dalla diettrice scolastica regionale Boarelli, confermata in in incontro avuto con i rappresentanti dei genitori (ossia che il cambio doveva avvenire a Ponte San Giovanni perché lì la direttrice era reggente da più anni), dovesse risultare infondata, nel senso che gli anni di reggenza a Ponte San Giovanni sono quelli di altre scuole di Perugia, allora tutto verrebbe giù come un castello di carte e la scelta della direzione scolastica regionale apparirebbe a tutto tondo cervellotica, scaldando ancora di più l’ambiente e accendendo un faro ancora più forte su questa situazione. Perché i motivi di una tale scelta apparirebbero a quel punto davvero incomprensibili. Sia chiaro: la decisione della direzione scolastica regionale è legale, ma incomprensibile e imprudente nella sostanza.

Lo spiraglio

La direttrice scolastica regionale Boarelli, tuttavia, è una brava. E, nell’incontro avuto con i genitori, ha ascoltato con attenzione le loro ragioni. Che qualche breccia debbono averla aperta, perché al termine dell’incontro è parsa aprire qualche piccolo spiraglio. La dottoressa Boarelli si rende perfettamente conto del vespaio che si è andato a determinare e delle ragioni che a Ponte San Giovanni consiglierebbero la conclusione della fase di decollo, prima di procedere a cambiamenti. E si rende conto che mandare lì la direttrice Ferretti per prima cosa non tutela la Ferretti stessa.

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