di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Lecco in B, Perugia in C. Il Consiglio di Stato ha emesso il verdetto che taglia il nodo gordiano di questa lunga estate. 
I giudici (presidente Paolo Giovanni Nicolò Lotti, consiglieri Valerio Perotti, Giorgio Manca, Massimo Santini, consigliere estensore Gianluca Rovelli) in 17 paginette hanno deciso il destino definitivo delle due società.
In pratica il Consiglio di Stato ha confermato “in toto” il giudizio del Tar del Lazio.
Ora si discuterà a lungo se il verdetto sia stato giusto o meno ed ogni parte in causa tirerà nella propria direzione il ragionamento ed il giudizio definitivo.
Di certo rimane un aspetto: la colpa di tutto quanto è successo dalla fine del campionato in poi ricade sul pressapochismo del governo del calcio, che non ha provveduto, a tempo debito, a non concedere un prolungamento dei termini di presentazione della documentazione - dopo la vittoria dei play off - al club lombardo. La discriminazione (due soli giorni lasciati ai lecchesi) ha poi costretto i vertici calcistici a calpestare il principio della perentorietà, causando un altro grave colpo alla credibilità del sistema.
Le impressioni, degli ultimi giorni, poi avevano lasciato intuire che le speranze biancorosse avrebbero avuto poco respiro: i calendari di C già completati con i nomi dei club, la partita dei grifoni anticipata addirittura al venerdì, apparivano come "segnali" che il governo del pallone aveva preso le sue decisioni e non avrebbe mollato la presa. 
Ormai non resta da verificare che cosa intenderà fare Massimiliano Santopadre, contro la cui gestione hanno di nuovo manifestato, nelle ultime ore, i tifosi della Curva Nord, "invitandolo" a lasciare il club in altre mani.
Se si considera, tuttavia, che il club ha appena fatto sottoscrivere ai due ultimi arrivi un contratto biennale in un caso ed un triennale, nell'altro, ipotizzare che Santopadre molli la presa, appare aspetto poco credibile. A meno che le decisioni non siano state assunte con il consenso, anzi in accordo, con gli eventuali subentranti (dei quali, in aggiunta, non si è saputo più nulla). 
La piega, che prenderà la vicenda, si vedrà nei prossimi giorni.

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