PERUGIA - "Non ci si fermi a un passo dalla soluzione". E' il monito proveniente dal Coordinamento imprese creditrici Astaldi SpA. Le aziende, circa 40, vantano crediti complessivi tra i 40 e i 60 milioni, nei confronti del contraente generale dei lavori del progetto Quadrilatero, Perugia-Ancona per cui si dicono pronte a nuove mobilitazioni qualora non si proceda in tempi rapidi con l'approvazione degli emendamenti previsti nello Sblocca cantieri e che salvaguardano i loro interessi.

Arrivati ad un passo dalla soluzione e dopo aver elaborato, in modo condiviso da tutte le forze politiche di governo e di opposizione, un testo di emendamento al cosiddetto “sblocca cantieri” in discussione in questi giorni al Senato, per ragioni tutte legate a dinamiche politiche estranee alla necessità di riprendere davvero i lavori e salvaguardare gli interessi di decine e decine di imprese e di lavoratori che hanno lavorato sulla Perugia Ancona, tutto sembra tornare in alto mare.

La nostra attenzione e vigilanza nei prossimi giorni sarà altissima, ed in mancanza di una soluzione siamo determinati ad intraprendere forme eclatanti di protesta, così come già abbiamo fatto nei mesi scorsi con l’occupazione della strada e dei cantieri della Perugia Ancona.

Sarebbe veramente da irresponsabili, ancora una volta, scaricare una miriade di imprese esecutrici e fornitrici e soprattutto in questo modo non completare l’opera e mantenere meccanismi e procedure che hanno abbondantemente dimostrato di essere ingiusti ed inefficaci.

Il Coordinamento delle imprese creditrici di Astaldi Spa, in accordo con le organizzazioni datoriali del settore delle costruzioni, rivolge un fermo e deciso appello a tutte le forze politiche affinché sostengano e approvino l’emendamento presentato in Parlamento. In questo senso auspichiamo tanto più un impegno unitario dei parlamentari dell’Umbria e delle Marche che possono così contribuire al completamento di un’opera davvero strategica per la vita e il futuro dell’Italia centrale ed evitare che un pezzo di apparato industriale del nostro territorio venga cancellato con enormi conseguenze sul piano economico e sociale.

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