Di Ciuenlai

PERUGIA - Confesso che l’attuale dibattito politico umbro non mi appassiona, impiccato com’è al “totem “ delle primarie di comodo e tutto spostato sul “chi”, dimenticando il “cosa”. Tuttavia sono avvenuti fatti che vanno attentamente analizzati. La situazione, si è evoluta soprattutto dentro il Pd. In questo partito, parlare ormai di maggioranze o minoranze politiche è fatica sprecata. Sono gli interessi del momento dei singoli capi cordata a cementare alleanze e accordi. Per discutere di politica non c’è più tempo.

E così il Comitato federale di Perugia si consuma, senza dibattito, tra la relazione del Giovane Rossi e le conclusioni del vecchio Migliavacca. In mezzo una marea di sbadigli e di sguardi pieni di noia che non hanno niente da invidiare a quelli di Bossi durante l’intervento di Berlusconi alla Camera. Invece fa notizia un documento, sottoscritto praticamente da tutti quelli che contano, che chiede primarie per tutto, indipendentemente dal numero dei mandati. Riguarda sia le possibili elezioni politiche, sia le future amministrative del 2014/2015. Sulla prima scadenza il consenso per la votare sulla lista dei parlamentari è praticamente unanime.

Nel mirino di Bersaniani e area Modem ci sono tre scalpi eccellenti : Valter Verini, Marina Sereni e Mauro Agostini. E’ parere comune che in caso di primarie difficilmente i tre porteranno la pelle a casa. Le new entry (si fa per dire) potrebbero essere il segretario Lamberto Bottini e Maria Rita Lorenzetti, senza trascurare la proposta, che è sempre sul tavolo, di Renato Locchi. Sembra invece che la minoranza,oltre alla riconferma di Bocci, mediti una candidatura a sorpresa. I tre destinati al sacrificio non stanno certo a guardare. Essendo “frecce di punta” delle rispettive componenti, starebbero lavorando per rientrare in gioco attraverso le maglie del regolamento nazionale. Una linea alla quale sono interessati anche Sandro Gozi e Francesco Ferrante. Il rischio quindi è che, alla fine, le primarie si facciano, ma per pochi posti, ingigantendo le divisioni, messe per il momento sotto il tavolino (che casualmente fa rima con Trappolino). E infatti le cose già si ingarbugliano quando il grido “primarie, primarie” scivola verso le lontane amministrative.

Qui i bersaniani vengono segnalati “in sofferenza”. La segreteria regionale e i sostenitori della Marini e (in parte) di Boccali insistono per mettere in campo il distinguo del giudizio sul loro operato. Se è positivo si va al secondo mandato, passando direttamente per quelli che chiamano gli organismi dirigenti, se no si passa “all’ordalia”. Contro questa linea e a sorpresa, pare si stia schierando Maria Rita Lorenzetti. Il suo ambasciatore presso le altre principali componenti del partito, Piero Mignini, sarebbe riuscito a cementare questa “temporanea” alleanza, che avrebbe nel mirino l’attuale Presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini e la salita al trono della segreteria regionale, dopo la possibile dipartita per Roma di Bottini, dello stesso Mignini “come figura di garanzia”. Ah m’bhe? Si spara già a zero e all’appuntamento mancano ancora tre anni! Domanda innocente : Ma le istituzioni potranno resistere tutto questo tempo a questo filo di fuoco incrociato?

 

Condividi