di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - Oggi vi offro la “Venere dormiente”, dipinta nel 1944 a Bruxelles durante l’occupazione nazista ed esposta alla Tate Gallery di Londra. 
La tela é opera di Paul Delvaux (1897-1994), un pittore belga, proveniente da una famiglia agiata (padre avvocato, madre soprano), portato alla musica, ma anche al disegno, fin da piccolo.
Nella pittura, ormai maturo, si legò al surrealismo (pur senza mai aderirvi formalmente), dopo aver scoperto De Chirico ed il suo connazionale Magritte, sebbene lui stesso si sia dichiarato sempre un “realista poetico”.
Da liceale aveva studiato il greco ed il latino ed era rimasto, una volta cresciuto, incantato dai viaggi compiuti in Italia ed in Grecia. 
Forse per questo arricchiva i suoi lavori con le architetture (si era iscritto a questa facoltà ma senza entusiasmo) classiche, come in questo caso. 
La Venere, di un biancore scintillante, illumina la scena dove compaiono donne nude o elegantemente vestite, la falce della luna in alto ed, a sinistra, uno scheletro. Figura (o simbolo) presente in molte opere di Delvaux.

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