di Stefano Galieni

«Non abbiamo condiviso il percorso politico di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha portato alla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli, e abbiamo deciso di sostenere Leoluca Orlando candidandoci da indipendenti nella lista La Sinistra e gli Ecologisti per Palermo (Federazione della Sinistra e Verdi). La nostra è una scelta esclusivamente politica che ci induce a prendere le distanze dal partito in cui abbiamo creduto o militato fino a qualche settimana fa». È quanto affermano alcuni dirigenti e militanti o vicini a SEL di Palermo, dopo la scelta del partito di Vendola di appoggiare la candidatura di Ferrandelli a sindaco di Palermo, per rispettare, affermano i dirigenti locali “il risultato delle primarie”. I nomi sono di persone anche note in città, sa Ermanno Giacalone (ricercatore universitario già consigliere comunale), a Marco Manno (docente universitario e avvocato impegnato nell’antiracket) e poi il musicista Dario Sulis, l’insegnante Fatima Del Castillo e l’architetto Simone Tulumello.

Una scelta coraggiosa e significativa in una città che ha bisogno di ricostruirsi un progetto di convivenza senza dover sottostare ai compromessi col malaffare che ha radici profonde. Infatti i firmatari continuano dicendo:«Riteniamo imbarazzante, per una soggettività di sinistra, condurre la campagna elettorale insieme agli assessori di Raffaele Lombardo e a Carlo Vizzini. La nostra scelta è dovuta ad un elemento di chiarezza: Orlando è l’unico candidato sindaco che non è sostenuto da personaggi che hanno governato la città insieme a Cammarata». E sono i candidati stessi a complimentarsi con la scelta operata dalla Federazione della Sinistra e dai Verdi di costruire una lista aperta, alle potenzialità della sinistra diffusa del territorio a sostegno di Orlando cercando di rappresentare un pezzo importante della storia politica di questa città, con i propri simboli, “senza nascondersi dentro indistinte liste civiche."

A Palermo il dibattito nella sinistra è articolato e complesso, con scelte che a volte non sembrano voler fare i conti con il futuro ma restano ancorate a percezioni individuali dei conflitti. Si tratta di uno dei casi in cui “il nuovo” rappresentato generazionalmente da Ferrandelli, è terribilmente interconnesso con le degenerazioni passate e rivendica una alleanza trasversale con poteri e forze in odore di mafia, mentre “il vecchio” rappresentato da Orlando, con tutte le contraddizioni e le difficoltà, richiama ad uno dei periodi più fecondi e positivi per la città, una primavera che potrebbe ritornare.

Fonte: controlacrisi.org
 

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