di Elio Clero Bertoldi
 

PERUGIA - Il padre é un medico, noto e apprezzato, la figlia una agronoma fresca di laurea e in attesa di lavoro. Il primo si esercita con le parole, la seconda con la tavolozza dei colori. Poesia e pittura, insomma, per esprimere la propria sensibilità, i propri sentimenti, la propria filosofia di vita.

E' stata una bella serata di cultura, quella di sabato pomeriggio, organizzata da Marco Mandarini, nel suo show room. Una occasione per presentare il terzo libro di poesie (La magia dell'esistere) di Bruno Lepri e la prima personale di Anna Lepri. Tra i presentatori la professoressa Loretta Cellini e lo storiografo, critico e giornalista Luciano Lepri. Numeroso e qualificato l'uditorio. Profondi, e anche commoventi, gli interventi del poeta e della pittrice, che hanno rivelato e svelato pure i segreti della propria filosofia di vita, del loro sentire intimo, del loro cuore, insomma.

Quella di Lepri é stata, definita una poetica del mimetismo: le parole nascondono e rimandano ai significati più profondi e complessi dell'esistenza, della fragile, eterna, condizione umana. Scrittura senza punteggiatura (o quasi), perché non servono punti e virgole per evocare uno stato d'animo. 
Anna Lepri, con i suoi quadri di paesaggi, di mare, di tramonti, con i suoi colori forti, talvolta persino violenti, ma anche con le sue tonalità lievi, in qualche caso romantiche, svela e condivide il suo "paesaggio interno", il suo sentire più recondito, più intimo.

Due arti, due modi di esprimersi, forse una sola filosofia: quella di mettere a nudo il proprio animo per aprirsi all'altro, agli altri. Di dare un senso alla vita, unica e irripetibile, spesso, purtroppo, spesa e sciupata alla ricerca dell'inutile, senza permettere - come ha affermato Bruno Lepri - "all'anima di respirare".
 

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