Quando alla fine di luglio, davanti ai principali presidi sanitari del nostro territorio, abbiamo dato vita alla tre giorni di mobilitazione “Giù le forbici dalla sanità pubblica: difendiamo la salute dei gualdesi dalla malattia Monti”, l’avevamo fatto affinché i cittadini potessero essere informati a dovere, acquisire consapevolezza ed avviare proteste significative contro gli ulteriori tagli previsti nella cosiddetta spending review e contro gli effetti sciagurati che ne sarebbero derivati anche per la sanità della nostra Città.
Era infatti già chiaro che la mannaia della spending review avrebbe messo in ginocchio anche un servizio sanitario regionale come quello umbro che negli anni ha saputo dar prova di saper ridurre gli sprechi e i doppioni con la riorganizzazione della sua rete ospedaliera, la riconversione a servizi territoriali dei nosocomi e la dismissione definitiva dei più vetusti tra essi, attestandosi come uno dei più virtuosi del nostro Paese in termini di qualità e di appropriatezza dell'offerta ed in termini di sostenibilità economica e di adeguatezza rispetto agli obiettivi di stabilità della finanza pubblica, pur senza accanirsi sui cittadini con l'inasprimento dei ticket.

 

Proprio in quell’occasione avevamo sottolineato come I cittadini si sarebbero ritrovati con meno servizi, dappertutto ed indipendentemente dai campanili, e con costi di gran lunga maggiori a loro carico, in una situazione che per effetto della crisi economica e sociale è fin d'ora drammatica e trova già da tempo tanti tra loro che hanno smesso di curarsi perché non sono più in grado di sostenere il costo delle spese sanitarie non più garantite da un sistema che dovrebbe essere universalistico, ma non lo è più.
Non solo. Avevamo anche previsto che se la riforma sanitaria prospettata dalla Giunta regionale lasciava giustamente inalterate e tutto sommato indenni le previsioni di spesa per i servizi socio-sanitari (prevenzione, riabilitazione, assistenza domiciliare, servizi per anziani, disabili, salute mentale ecc.), con la spending review sarebbe stata compromessa anche la prospettiva di salvaguardia degli standard di servizio nei settori extraospedalieri, già pesantemente ed in precedenza falcidiati: su tutto giganteggia e giova ricordare la soppressione del Fondo nazionale per la non autosufficienza e giova non dimenticare che questa partita c’avrebbe direttamente e doppiamente riguardato come gualdesi in relazione al definitivo e più appropriato compimento del progetto di riconversione dell’ex ospedale Calai.

 

Avevamo altresì sottolineato come la spending review e gli altri provvedimenti finanziari in materia di sanità del governo Monti non avrebbero certo tardato a manifestarsi anche in Umbria per via dell’introduzione e del durissimo inasprimento dei ticket per controlli e prestazioni ordinarie di prevenzione, riabilitazione e cura messi a carico di coloro che ne necessitano in virtù di malattie molto diffuse come ad esempio il diabete. Una realtà che si presenta già da oggi e basta andare nei CUP per rendersene conto, con la conseguenza che molti di questi cittadini rinunceranno prima o poi ai controlli periodici, con grave pregiudizio per la loro salute e con ulteriori aggravi futuri per le finanze del servizio sanitario regionale, perchè abbattendo a questo modo i servizi di prevenzione aumenta la possibilità di insorgenza, recrudescenza ed aggravamento delle malattie più comuni, con costi maggiori in carico al servizio sanitario regionale derivanti dall'ospedalizzazione o dall'invalidità.
Ed infine avevamo denunciato le prospettive sciagurate che per effetto della spending review avrebbero prima o poi e duramente riguardato anche l'ospedale comprensoriale di Branca.

 

Ecco dunque giungere anche a questo proposito le prime avvisaglie di rischio pesante con l’ipotesi di attivazione parziale della week surgery. L’eventuale sottrazione di 8 posti letto in questo regime ai 44 disponibili al dipartimento di chirurgia rappresenterebbe infatti il primo passo per la progressiva e definitiva spoliazione dell’ospedale comprensoriale e per la sua irreversibile trasformazione a soli quattro anni dalla sua inaugurazione da ospedale della rete regionale dell’emergenza-urgenza ad un ospedaletto di comunità, destinato a sua volta ad essere chiuso per anoressia nel breve volgere di un decennio. Questa eventualità avrebbe infatti effetti drammatici sul futuro dell’ospedale comprensoriale, perché verrebbero chiusi reparti e cessati servizi assolutamente necessari per il buon funzionamento di tutto il presidio. La rianimazione e la terapia intensiva, ad esempio, potrebbero essere i primi ad essere tagliati.

 

Non ci si venga a dire che ne facciamo una questione di campanile nella stessa Città che attende ancora di riconvertire a servizi socio-sanitari il suo ex ospedale, nello stesso territorio che per primo è stato interessato dalla riorganizzazione della rete ospedaliera umbra con il sacrificio dei suoi due storici ospedali,e nella stessa regione in cui vengono tuttora conservati doppioni e superfetazioni ingiustificabili.
La questione va invece posta in positivo, per le stesse ragioni di buona politica sanitaria che mossero la realizzazione del nosocomio comprensoriale: l’eventualità dell’istituzione della week surgery va scongiurata e respinta e di converso vanno dispiegati tutti quegli interventi che ancora si attendono per un’organizzazione appropriata dei servizi di un ospedale che deve ancora entrare a pieno titolo e, considerata la sua collocazione geografica, come presidio strategico nella rete regionale dell’emergenza urgenza, a partire dal mantenimento dei livelli qualitativi e quantitativi di eccellenza della rianimazione e dal potenziamento specialistico del dipartimento di chirurgia che dovrà in ogni caso continuare ad operare 7 giorni su sette nelle 24 ore.
Nel prossimo consiglio comunale presenteremo un ordine del giorno affinché anche la nostra Città possa levare la sua voce ed affinché il Sindaco e la Giunta possano direttamente impegnarsi per la salvaguardia della sanità e del diritto alla salute dei cittadini gualdesi.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

 

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