PERUGIA - Nonna Lavinia, 107 anni, un particolare di non poco conto, sta recuperando in maniera sorprendente dopo l’intervento per la frattura del femore di lunedi scorso. Lo confermano i medici, lo testimonia la puntualità con cui ha risposto alle domande che le abbiamo rivolto.

I medici ancora  non hanno deciso per le sue dimissioni, ma è probabile che avverranno entro la settimana, sempre che non vi siano complicazioni, che al momento sembrano escluse.

Ci accoglie con un sorriso  la paziente più anziana che l’Ospedale di  Perugia abbia mai accolto (il record se cosi si può dire era appannaggio di una donna di 101 anni, sempre operata dai sanitari  della S.C. di Ortopedia  e alla classica domanda “ sul come va”, risponde “ Mi fanno  solo un po’ male le ossa”.

Al suo fianco una nipote, che conferma come la notte  della paziente sia trascorsa in maniera soddisfacente. Torniamo a nonna Lavinia: "Nella mia vita ho lavorato tanto, eravamo contadini, poi ho perduto il marito  ed ora la mia gioia  è l’ultima nipotina. Si chiama Eva, ci accarezziamo , ci coccoliamo, è una gioia grande  vederla quando mi si aggrappa addosso. Eva vuole dormire nel letto con la nonna Lavinia, è il suo amore”, ci conferma la signora Primetta. Che vorrebbe aggiungere altri  particolari , che noi sollecitiamo sentire dalla viva voce di Lavinia: "in ospedale prima di ora ci sono stata solo due volte,  non mi ricordo bene l’anno,  forse venti anni fa,  sono stata operata prima di calcoli al fegato e poi d’appendicite , quando sono tornata a casa ho voluto subito mangiare gli gnocchi, il mio piatto preferito”

Più della ricetta degli gnocchi ci preme sapere il segreto dell’elisir di una vita cosi lunga e cosi intensa: “ In campagna si è  mangiato sempre bene, il pane è tanto buono, la pasta e i polli. E fino a poco fa mi piaceva il vino.”

Quando è entrata in sala operatoria ha avuto paura? “ Un pochino, ho anche detto una preghierina, mi sono affidata ai dottori, qui mi sono trovata subito bene, il mangiare mi piace, non ho fretta di tornare a casa”.  

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