ASSISI - "Come faranno Natale gli altri? Le famiglie tribolate della Sardegna? Le famiglie che quest'anno si sentono piu' povere per la riduzione e spesso per l'annullamento delle fonti economiche? E' stato annunciato che l'inverno degli italiani vedra' migliaia di persone e famiglie
nella stretta indigenza. Che cosa pensiamo fare per gli altri?": ha proposto queste domande, il cardinale Tarcisio Bertone, celebrando messa stamani ad Assisi, nella basilica francescana, in occasione della prima domenica di Avvento.
 

Sempre riferendosi al prossimo Natale, il porporato si e' chiesto se "siamo disposti a compromettere i nostri desideri, le nostre attese, i nostri progetti ed a confrontarci con i poveri perche' il nostro comportamento non insulti la miseria, la poverta', le forme di solitudine e di isolamento".
 

Citando l'apostolo Paolo, Bertone ha sottolineato che "ormai e' tempo di 'svegliarci dal sonno', cioe' dalla notte del male, dell'indifferenza e della trascuratezza, per vivere nel giorno della luce, per lasciarci guidare dalla fede e dall'amore e adottare cosi' dei comportamenti onesti e veramente cristiani. Percio' dobbiamo vigilare sulle realta' che ci circondano, sui fatti che accadono, su cio' che ci viene raccontato dai giornali o dalla Tv".
 

Secondo Bertone, "la pace non nasce da una trasformazione magica dell'umanita', ma da un ascolto consapevole e da un adempimento fedele e docile della parola di Dio. Essa si rivolge all'intelligenza e al cuore dell'uomo. Pur in mezzo a contrasti sanguinosi e terribili, tanti semi di pace sono stati gettati nei solchi del mondo, a cominciare dagli impulsi impressi da Papa Francesco. E la Chiesa, e noi tutti, comunita' di fede e di carita', con la parola del Vangelo, siamo effettivamente – ha concluso Bertone - un seme di pace, il codice genetico di una umanita' nuova".

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