di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - "Morte a Venezia": il titolo del romanzo di Thomas Mann calza perfettamente al Perugia che cade per l'ennesima volta e vede pronunciare (quasi) la sentenza definitiva. 
Che la sconfitta arrivi in laguna appare incredibile ed irridente vista la storia che ha visto migliaia di uomini e il fior fiore dei capitani di ventura perugini (padre, figli e nipoti del casato Fortebraccio, i Piccinino, i Baglioni (fino ad Astorre II, eroe di Famagosta), guerrieri irriducibili, ingaggiati dalla Serenissima. Gli uomini di Castori, purtroppo, in caduta libera da settimane, non sono riusciti ad opporre resistenza pur cercando sino all'ultimo di acciuffare, almeno, un pareggio. 
Castori presenta un centrocampo con Bartolomei in mezzo e Capezzi e Santoro ai suoi fianchi. La novità, tra i biancorossi, riguarda Alessio Abibi, all'esordio stagionale nella difesa della porta per l'infortunio di Furlan. Nella prima azione di gioco Struna si infortuna, dopo 30" e viene sostituito da Angella. Il primo brivido lo suscita una punizione di Tessmann, aappena a lato. Pohjanpalo, al 14', mette sul fondo, da posizione ghiottissima, allargando troppo la conclusione: un errore incredibile per l'attaccante finlandese più incensato (giustamente) del momento. Il Perugia si rende pungente sul secondo angolo conquistato: girata di testa di Casasola, sul corner di Lisi. I lagunari passano al 26': "ruleta" (anche fortunosa: col tacco) di Pierini che poi sgancia, dall'angolo sinistro dell'area, un destro potentissimo con la palla finita, imprendibile, sul secondo palo!
Perugia controbatte con Di Serio che di sinistro inquadra la porta ma anche il portiere avversario, pronto ad opporsi. Nel finale di tempo, sul quarto corner dei veneti, Carboni di testa indirizza in rete il pallone servitogli da Andersen. Tambureggianti i secondi finali con più tiri (Nula, di fatto e con un atterramento di Di Carmine ad opera di Carboni ritenuto inesistente sia dal direttore di gara che dal Var.
Dopo i cambi, gli ospiti trovano il gol: Di Carmine imbecca Luperini che trova prima l'opposizione di Joronen, ma riprende il pallone e insacca. Per un fallo di Svoboda su Lisi, Casasola dal dischetto segna il sesto rigore consecutivo in maglia umbra. Sfiora il 3-3 su colpo di testa di Casasola (anglo di Lisi). rissa nel finale per un pallone uscito dal campo: Casasola spinge via il vice di Vanoli e "becca" il rosso. 
Per il Perugia la Lega Pro è incombente. Si potrebbe arrivare ai play out con le sconfitte di Cose da e Brescia nell’ultima giornata e i perugini vincessero col Benevento, già retrocesso. 

 

Venezia-Perugia 3-2
VENEZIA (3-5-2): Joronen 6; Hristov 6 Svoboda 6.5 Carboni 6.5 (18' st Sverko 6); Candela 6 (49' st Ceppitelli sv) Tessmann 6.5 Ellertsson 6 Andersen 6.5 (18' st Brusio 6) Zampano 6.5; Pojanpalo 6 (28' st Novakovich 6) Pierini 6.5 (28' st Cheryshev 6). A disp.: Bruno, Ciervo, Maenpaa, Milanese, Modolo. All. Valoti 6.5.
PERUGIA (3-5-2): Abibi 6; Sgarbi 6 Curado 6 Struna sv (1' pt Angella 6); Casasola 6 Capezzi 6 (14' st Luperini 6) Bartolomei 6 (14' st Iannoni 6) Santoro 6 (37' st Kouan sv) Lisi 6; Di Serio 6 (37' st Ekong sv) Di Carmine 6. A disp.: Gori, Baldi, Cancellieri, Ekong, Kouan, Matos, Paz, Vulic. All.: Castori 6.
ARBITRO: Maggioni.
Guardalinee: Moro e Cavallina.
Quarto ufficiale: Maggio.
Var: Banti. Avar: Longo.
MARCATORI: Pierini (V) al 26' pt., Carboni (V) 42' pt., Ellertsson (V) al 15' st, Luperini (P) al 19' st, Casasola (rig. P) al 35' st.
ESPULSO: Casasola (P) al 44' st
AMMONITI: Curado (P), Hristov (V), Santoro (P), Kouan (P) 
NOTE: L'allenatore Vanoli espulso nel finale. Spettatori 7.553 (di cui 250 perugini). Ang.: 6-5 per il Venezia. Rec.: 2' pt, 7' st. 

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