ROMA - Il mezzosoprano umbro Cristina Bigaroni è andata in pensione, dopo 33 anni pieni trascorsi nella prestigiosa Accademia Santa Cecilia di Roma, dopo aver partecipato alla esecuzione della “Messa Requiem” di Giuseppe Verdi, eseguita per il decennale della morte del maestro Claudio Abbado. Il coro e l’orchestra dell’Accademia sono stati diretti da Antonio Pappano, direttore d’orchestra di caratura e fama internazionale. 

È stato proprio il maestro, al termine della rappresentazione ad avvicinarsi a Cristina Bigaroni, artista del coro, ed a condurla sul palco, perché ricevesse il caldo e convinto applauso del pubblico, degli orchestrali e dei colleghi coristi (dai quali è stata particolarmente festeggiata), al momento in cui, con quest’ultima esibizione, aveva raggiunto il pensionamento.

La cantante, che è nata a Marsciano (da padre di Todi e madre di Fratta Todina), ha iniziato la sua brillante carriera con i Cantori di Perugia, quindi con i Cantori di Assisi, per poi passare al Coro lirico della Rai di Roma (col quale aveva inciso la colonna sonora, musicata da Ennio Moricone, del film “Il segreto del Sahara”) per essere poi ingaggiata nel 1990 dal Coro dell’Accademia di Santa Cecilia.

Quest’ultima si gloria, giustamente, di essere una delle più antiche istituzioni musicali del mondo: è stata infatti fondata da Sisto V (il marchigiano Felice Peretti) nel 1585. Nell’Ottocento si era trasformata da “Congregazione dei musici” come si chiamava “ab origine”, in Accademia Pontificia e, dopo il 1860 in Accademia Regia. Dal 1946 era stata chiamata Accademia Nazionale e dal 1999 si era rinnovata quale Fondazione. Coro e Orchestra di Santa Cecilia rappresentano una delle eccellenze italiane, apprezzate e note in tutto il mondo. 

 

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