di Fabio Sebastiani

 

Nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Fiom, Fim e Uilm firmano il contratto nazionale separato delle tute blu. Sa molto di politica questo ulteriore strappo di imprenditori e sindacati amici sulla pelle dei lavoratori. Uno sgarbo, peraltro perseguito escludendo il sindacato dal confronto ai tavoli, a cui la Fiom ha deciso di rispondere con un ricorso in tribunale sulla base dell’accordo confederale del 28 giugno 2011. L’accordo prevede un aumento di 130 euro in tre anni, in più tutta una serie di penalizzazioni nelle condizioni di lavoro, in particolare sull’utilizzo dell’orario di lavoro, anche notturno, nella gestione delle assenze per malattia e nell’introduzione di ulteriori quote di precarietà nelle assunzioni.

 

Secondo Maurizio Landini, leader della Fiom, presente oggi al corteo di Milano, l'accordo separato dei metalmeccanici firmato da Fim-Cisl e Uilm-Uil con Federmeccanica e' ''il primo frutto avvelenato dell'accordo separato sulla produttivita' voluto dal governo Monti e firmato solo da Cisl e Uil, che la nostra confederazione (la Cgil, ndr) non ha firmato''. “L'accordo separato uccide il contratto nazionale'', aggiunge Landini, e di fatto ''estende il modello Fiat a tutte le aziende''. Landini ha poi sottolineato come ''l'Italia e' il paese che ha la precarieta' piu' alta d'Europa, mentre i salari e i livelli d'investimento sono i piu' bassi d'Europa''. A suo avviso, oggi ''si deve investire sulla testa e non sulle braccia delle persone''.
Quanto ai contenuti dell'accordo separato, Landini ha puntato l'indice contro ''l'aumento dell'orario di lavoro, proprio mentre si fa solo cassa integrazione ed il lavoro che c'e' e' da ridistribuire'', mentre, con il mancato pagamento dei primi 3 giorni di malattia, il leader sindacale se l'e' cavata con una battuta: ''altro che Metasalute - ha detto riferendosi al fondo di categoria frutto dell'accordo del 2009 non siglato dalla Fiom - qui si rischia solo di avere meta' salute''.

 

La Fiom, oltre a scendere in piazza a Milano contro il contratto separato dei metalmeccanici, ha depositato un ricorso contro Federmeccanica, Fim Cisl e Uilm Uil al Tribunale di Roma, basato sull'accordo interconfederale del 28 giugno dello scorso anno e sull'ulteriore patto aggiunto del 21 settembre 2011 grazie al quale le parti si impegnavano ad attenersi all'accordo a tutti i livelli. Il non rispetto di tale accordo per la Fiom ha valore di legge e come tale va sanzionato. Oltretutto, Federmeccanica negando il tavolo della trattativa alla Fiom, ha violato il codice civile. Il ricorso della Fiom, che gia' non aveva firmato il contratto separato del 2009, prevede una fissazione d'udienza che potrebbe tenersi il 20 gennaio prossimo e chiede di annullare il contratto separato sottoscritto e chiede il pagamento da parte di Federmeccanica, Fim e Uilm di 2 euro per ognuno dei 358 mila iscritti e di mille euro per ogni giorno di ritardo dal momento dell'accoglimento del ricorso.

 

Fonte: controlacrisi.org

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