Meredith, Sollecito: "Non scarico Amanda credo alla sua innocenza"

ROMA - Raffaele Sollecito mantiene la sua versione. E' innocente, ribadisce, e lo è anche Amanda Knox. Il delitto di Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre del 2007 è in Cassazione, il giovane pugliese si è opposto alla sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze, che lo ha ritenuto colpevole dell'omicidio della studentessa inglese insieme all'ex fidanzata.
"Credo nell'innocenza di Amanda, ma registro anomalie nella sentenza", dice Sollecito. Al centro dell'attenzione, in particolare la 'bugia' sull'sms che Amanda inviò a Patrick Lumumba alle ore 20.35 nella sera del delitto. Amanda ha sempre detto di averlo inviato da casa di Raffaele, mentre, da quanto emerge dalla sentenza dei giudici fiorentini, l'ha inviato dopo essere uscita. "La sentenza dice che Amanda è sicuramente uscita - rileva Sollecito - in ogni caso per questo non penso che dovrebbe essere colpevole del delitto". "A nostro parere non c'entrano nulla né Amanda né Raffaele - aggiunge l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Sollecito - ma non possiamo non rilevare una subordinata: nell'ipotesi, che non crediamo possibile, vi siano troppe anomalie riguardo Amanda, allora non bisogna estenderle in automatico anche a Raffaele".
"Quello che abbiamo notato è il fatto che i giudici di Firenze non basano la loro convinzione di colpevolezza sulle prove scientifiche, ma la base fondante della condanna è tutta appoggiata su un memoriale che ha scritto Amanda mentre era in prigione a Capanne. In questo memoriale lei mi scagiona completamente e mi dichiara assolutamente estraneo ai fatti", spiega Sollecito durante la conferenza stampa della presentazione dei punti salienti del ricorso per Cassazione. "In tutti questi anni io ho parlato di me. Delle prove scientifiche contro di me. Io chiedo oggi, nel 2014: se la base fondante di una colpevolezza è un memoriale in cui sono descritti dei fatti fondanti per la condanna e in cui io vengo scagionato, allora mi chiedo cosa c'entro".
Seduto accanto la sua legale, Giulia Bongiorno, Sollecito scandisce: "Non sono qui per cambiare versione, solo un pazzo o un criminale lo farebbe. Io non sono né pazzo né criminale, sono una persona innocente". E continua: "Io e la mia famiglia abbiamo sempre creduto all'innocenza di Amanda. Crediamo profondamente nell'innocenza di Amanda e non esiste nessun ritrattamento da parte mia in questa nuova fase processuale". Inoltre puntualizza che ci sono "novità" nel ricorso in Cassazione da lui presentato, ma non nella direzione finora riportata dalla stampa.
"Noi crediamo nell'annullamento in toto per entrambi. Se però si dicesse che sono troppe le anomalie per quanto riguarda Amanda Knox, se i giudici dovessero credere che effettivamente sono anomalie, approfondiscano cosa significano anomalie per Amanda. Non le estendano a Sollecito. Amanda non dice mai Raffaele era con me", spiega l'avvocato Bongiorno.

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