Hanno suscitato non poche polemiche le dichiarazioni di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane (dal 2006), contro i tagli agli stipendi dei manager pubblici annunciati dal premier Matteo Renzi.

Moretti, oltre a difendere, giustamente, il lavoro fatto per il risanamento economico delle Ferrovie (i pendolari hanno avuto però qualcosa da ridire), ha minacciato di andarsene via nel caso i ventilati 'tetti' ai compensi dei dirigenti pubblici, più volte minacciati in passato, dovessero infine tradursi davvero in realtà.

Esternazioni forse fuori luogo in un momento di austerity (lo stipendio di Moretti, da 850 mila euro l'anno, non è proprio 'da fame') e che, come era prevedibile, hanno avuto una forte eco sui social media e sulla stampa.

IlSocialPolitico ha quindi monitorato il web, i social e la stampa per tentare di misurare qual è stato e l'impatto delle dichiarazioni di Moretti sulla sua personale web reputation e su quella delle Ferrovie dello Stato.

Si parte da Google, dove la mole di ricerche su Moretti è passata da 0 a 65 (in una scala di 100) in meno di 24 ore. In sostanza, se si digitava su Google il nome dell'ad il 20 marzo (il giorno precedente alle famose dichiarazioni) la mole ricerche era pari a zero (quella di Putin, per fare un paragone con un altro protagonista delle cronache di quei e di questi giorni era di 70). Tutto cambia il giorno successivo alle improvvide esternazioni, quando Moretti, secondo le rilevazioni de IlSocialPolitico,"raggiungeva un primo picco di ricerche a quota 65, avvicinandosi a Putin (quota 67). Il 22 marzo le ricerche su Moretti (quota 78) superavano nettamente quelle sul presidente della Russia (55)".

Quanto alla reputation online di Ferrovie dello Stato, si è registrato un primo picco di ricerche il 20 marzo (87) in coincidenza con la notizia del Sole24ore sulla vendita di Grandi Stazioni da parte di FS, mentre il 21 marzo, Ferrovie dello Stato il ha toccato il massimo di ricerche su Google.

Passando ad analizzare la situazione sui social media, IlSocialPolitico nota che Moretti si dimostra decisamente poco incline al loro utilizzo: non è, infatti, presente né su Twitter né su Facebook (al contrario dell'azienda, che invece ha dei canali ufficiali Twitter, Facebook, Youtube, Flick e Storify e fa ampio sfoggio di questa presenza anche sul proprio sito).

I social, comunque, non hanno affatto 'trascurato' Moretti e le sue minacce di 'andarsene via': il 21 marzo su Twitter l'argomento #Moretti è stato topic trend per un totale di circa due ore e mezzo. Il giorno dopo l'hashtag è stato nella classifica degli argomenti più discussi in Italia per circa 5 ore.  Il tweet di maggiore impatto è stato dell'attore Giulio Base, che ha postato  l'immagine di un bambino povero in contrapposizione allo stipendio dell'alto dirigente.

Nessuno dei tre account ufficiali di Ferrovie dello Stato (uno, @fsnews_it, dedicato alle notizie della società, uno sui treni ad alta velocità ed uno dedicato al "Freccia Rossa") sembra invece essersi accorto delle polemiche scatenate dall'ad.

Su Facebook dove la fanpage di Ferrovie ottiene 3.025 "Mi piace", dicevamo, Moretti non è neanche presente, si registra invece la nascita di ben 5 gruppi (con un totale di 2.446 iscritti) che chiedono le dimissioni del dirigente. Sul social ha inoltre avuto un buon seguito la  notizia del  TgCom che riporta l'attacco a Moretti di Diego Della Valle che senza mezzi termini afferma: "abbia la dignità di andarsene, migliaia di italiani lo accompagnerebbero a casa volentieri".

Un buon riscontro, in termini di condivisioni social, lo ha registrato anche un comunicato dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, rilanciato da alcuni blog (InfoAut e Il Pane e le Rose) e che ha ottenuto circa 300 condivisioni sui social.

Da segnalare, infine, anche le 291 condivisioni e 111 commenti ottenuti, sull'Huffington Post dall'articolo che pone l'accento sul risanamento economico effettuato dal dirigente di Ferroviee che ha registrato un impatto social maggiore di un altro pezzo di Enrico Musso 'Moretti e i supermanager'

Alessandra Talarico

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