Definire una posizione comune e quanto più condivisa tra i diversi comuni della regione, la rappresentanza dei Parlamentari eletti in Umbria e la stessa Regione, in merito all’attuazione della “legge delega” per la riorganizzazione degli uffici giudiziari. E’ quanto è emerso al termine di una riunione, svoltasi questa mattina a Perugia, nella sede di Palazzo Donini, convocata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, cui hanno partecipato la stessa presidente, i parlamentari Mauro Agostini, Gianpiero Bocci, Domenico Benedetti Valentini, Carlo Emanuele Trappolino e Walter Verini, ed i sindaci dei Comuni umbri sedi di uffici giudiziari, Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Città di Castello, Gubbio, Spoleto, Todi ed Orvieto.

Introducendo i lavori della riunione, la presidente Marini ha sottolineato come, “pur non avendo la Giunta regionale alcuna competenza specifica in merito, ha ritenuto di dover accogliere l’invito rivoltole sia dai parlamentari che dai rappresentanti dei Comuni di favorire un incontro a livello regionale per definire una comune proposta dell’Umbria tesa ad evitare che, la pur necessaria riorganizzazione degli uffici giudiziari, con la semplice logica dei “tagli lineari”, possa determinare lo smantellamento di sedi ed uffici giudiziari nella nostra regione senza alcun criterio”.

E’ stato quindi deciso di formalizzare un “tavolo permanente” tra Comuni, parlamentari e Giunta regionale che dovrà monitorare l’iter di attuazione della riforma, promuovere incontri con i rappresentati umbri delle magistratura e degli ordini degli avvocati, e definire una posizione comune dell’Umbria che, “pur considerando utile e necessaria la riorganizzazione e riduzione delle sedi giudiziarie, possa salvaguardare le funzioni del servizio al cittadino ed assicurare alle città ed ai territori una risposta adeguata ai bisogni di giustizia delle nostre comunità. Da sottolineare anche la particolarità della situazione umbra, con città sedi di tribunali o sezioni distaccate di essi che non possono però essere private in maniera indiscriminata di tali funzioni”.
 

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